Morto a 62 anni lo scrittore, performer e artista visivo cileno Pedro Lemebel. Lo ricorda l’amico Antonio Arévalo, addetto culturale del Cile in Italia

Nelle prime ore di venerdì 23 gennaio 2015 è morto lo scrittore e artista cileno Pedro Lemebel, famoso in Italia per il suo libro “Ho paura torero”. È stato uno scrittore, un cronista, un performer e un artista visivo, noto nelle arti visive perché faceva parte della Escena de Avanzada, col suo duo artistico “Las […]

Nelle prime ore di venerdì 23 gennaio 2015 è morto lo scrittore e artista cileno Pedro Lemebel, famoso in Italia per il suo libro “Ho paura torero”. È stato uno scrittore, un cronista, un performer e un artista visivo, noto nelle arti visive perché faceva parte della Escena de Avanzada, col suo duo artistico “Las lleguas del Apocalipsis”. Il suo lavoro si occupa di questioni inerenti la marginalità cilena, trattate con diversi riferimenti autobiografici. Per quanto riguarda la letteratura gay e contraestataria, il suo stile irriverente ne ha fatto uno degli scrittori cileni con più ampio respiro, noto in tutta l’America Latina. La notizia della sua morte ha cominciato a circolare sui social network, soprattutto su Twitter, dove gli utenti hanno espresso il loro grande rammarico per questa perdita.
Nutro una profonda ammirazione e un infinito amore per Pedro Lemebel poeta, artista, performer, scrittore, che si è contraddistinto per la sua resistenza politica e culturale, il grande impegno sociale e una forte difesa dei diritti umani. Nelle sue opere si riflette il suo essere omosessuale e questo ha scosso le strutture patriarcali e sessiste della nostra società. Non sono mai riusciti a mettere a tacere la sua immensa voce. Il suo intransigente attivismo ha scosso gli ultimi anni della dittatura cilena. La sua scrittura è il bombardamento di un emarginato, un’affermazione della lotta nel disincanto. Con il suo lavoro ha contribuito a nominare quello che sembrava innominabile. A 62 anni Lemebel è stato l’artista di successo più “chiacchierato” dell’ultimo decennio. Ha ricevuto premi letterari come Anna Seghers Germania 2006 e José Donoso 2013. Le sue opere sono state tradotte in francese, italiano e inglese. In Italia è stato pubblicato da Marcos & Marcos.

– Antonio Arévalo

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati