Giò Marconi apre la nuova galleria per festeggiare 25 anni. Da febbraio il trasferimento nei locali disegnati da Kuehn Malvezzi, sempre a Milano a Via Tadino

Dopo aver cominciato negli anni Novanta, accanto al padre, nella sede di via Tadino 17, oggi, nel segno dell’eleganza e della radicalità, si sposta di tre numeri civici, all’interno di un ulteriore spazio, già occupato dalla galleria Zero ma completamente disegnato da Kuehn Malvezzi. Studio berlinese che dal 2001 si è specializzato nella progettazione di […]

Dopo aver cominciato negli anni Novanta, accanto al padre, nella sede di via Tadino 17, oggi, nel segno dell’eleganza e della radicalità, si sposta di tre numeri civici, all’interno di un ulteriore spazio, già occupato dalla galleria Zero ma completamente disegnato da Kuehn Malvezzi. Studio berlinese che dal 2001 si è specializzato nella progettazione di spazi espositivi e museali e nell’allestimento di collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Visto, per fare qualche esempio, proprio a Milano al Museo del Novecento, dove riallestirono la sala della Spirale di Fontana, e al Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Architettura di Venezia.
Così Giò Marconi – è lui il gallerista di cui si parla – festeggerà i venticinque anni di attività, nei quali la galleria ha sviluppato numerosissimi progetti, tra i quali la prima personale italiana dei fratelli Chapman nel 1996 o la retrospettiva di Martin Kippenberger nel 1990; senza dimenticare artisti contemporanei come la Baga e la Barba, in parallelo ad una costante valorizzazione di artisti storici che fino al 1992 avevano lavorato allo Studio Marconi, spazio del padre di Giò.
Giovedì 19 febbraio 2015, dunque, via ai festeggiamenti: non solo con l’apertura dei nuovi spazi, ma anche con Yes we’re open, mostra collettiva che metterà alla prova versatilità e capienza della nuova sede, attraverso un percorso che mostrerà, come una possente sciarada, 27 tra i più noti artisti che da diverso tempo lavorano con il gallerista milanese. Da Ackermann a Benedict, da Brannon alla Djumberg, da Fujiwara, a Vezzoli a Toderi. Persino l’immagine grafica della selezione di lavori è stata ideata da Chris Rehberger, fondatore dell’agenzia di graphic design berlinese Double Standards, che ha all’attivo collaborazioni con artisti, musei e fondazioni d’arte contemporanea in tutto il pianeta. Nella fotogallery, qualche immagine della nuova location…

Ginevra Bria

Inaugurazione: giovedì 19 febbraio 2015 – dalle 19 alle 21
Dal 20 febbraio al 18 aprile 2015
Giò Marconi
via Tadino, 20 – Milano
www.giomarconi.com

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

Scopri di più