Fine estate in piena attività alla GAMeC di Bergamo. In passerella le acquisizioni permanenti del Fondo Toffetti, mentre una mostra e un workshop portano l’arte in carcere

Grazie a questo contributo che permette, dal 2008, la realizzazione di una mostra e l’acquisizione di un’opera dell’artista ospitato, il museo rende omaggio ai suoi promotori attraverso l’importante testimonianza di come la sezione d’arte contemporanea della collezione del museo, negli ultimi anni, si sia arricchita di opere di numerosi artisti. Museo? Sì, la GAMeC di […]

Grazie a questo contributo che permette, dal 2008, la realizzazione di una mostra e l’acquisizione di un’opera dell’artista ospitato, il museo rende omaggio ai suoi promotori attraverso l’importante testimonianza di come la sezione d’arte contemporanea della collezione del museo, negli ultimi anni, si sia arricchita di opere di numerosi artisti. Museo? Sì, la GAMeC di Bergamo, che dal 9 al 21 settembre espone i lavori entrati a far parte della Collezione Permanente del museo grazie al fondo annuale intitolato ad Arturo Toffetti. Da sei anni a questa parte l’iniziativa ha portato al museo, fra le altre, Inter Pares, costituita dai tre ambienti che componevano la personale di Kris Martin; a seguire Raptus, personale di Marcello Maloberti, del quale venne acquisito un collage trittico; dello stesso anno è la personale Studio A: Monumental Detours / Insignificant Fixtures (2008 – ongoing), dell’artista Tris Vonna-Michell, durante la quale il materiale sonoro raccolto dall’artista è stato inciso su un disco 33 giri; successivamente Le rappel des oiseaux, personale di Latifa Echakhch, ospitata alla GAMeC tra ottobre 2010 e gennaio 2011 (a conclusione della mostra, una delle tre opere della serie Frame è entrata a far parte della collezione). Nella primavera 2011, due sono state le mostre in onore di Arturo Toffetti: Bounty nello spazio, la prima personale in un’istituzione pubblica di Matteo Rubbi, e give more than you take, dell’artista tailandese Pratchaya Phinthong. A conclusione della mostra, Rubbi ha donato al museo l’imponente Bounty, riproduzione in scala 1:1 di una parte dello scafo della celebre fregata, mentre Phinthong ha commissionato a un pittore professionista due quadri tra loro perfettamente identici, e che rappresentano tre volatili in un nido. Da non dimenticare anche la prima mostra mai dedicata da un’istituzione italiana al lavoro di Tim Rollins & K.O.S. (Kids of Survival), mentre nel 2013 sono state allestite le personali di Giuseppe Gabellone e di David Maljković. Infine, restano da menzionare le più recenti personali in onore del collezionista bergamasco, At the end of the line, di Andrea Mastrovito, e Ritratti – Bic Data Blue di Giuseppe Stampone.

Effetto Serra, GAMeC, Bergamo

Parallelamente GAMeC inaugura il progetto espositivo Effetto Serra, nato dall’istanza, portata avanti dai detenuti, di privilegiare un percorso che desse loro la possibilità di esprimersi in modo creativo attraverso l’arte e, se possibile, di sviluppare nuove competenze. Così, partendo dalla scelta di lavorare sul disegno, tema al centro dell’attività espositiva del museo nel 2013-2014 attraverso Luciano Fabro, Andrea Mastrovito e Giuseppe Stampone, è stato scelto di sviluppare un corso di disegno dal vero usando come strumento la penna Bic. Il corso, tenuto da Giovanni Fornoni, artista ed educatore museale della GAMeC, ha avuto come oggetto d’attenzione le piante e si è snodato in modo graduale, partendo dalla familiarità con la penna alle prime prove grafiche, per poi iniziare un lavoro attento e complesso di riproduzione di immagini di erbe e piante del nostro territorio. La mostra scaturita da queste ricerche, Effetto Serra, ospitata alla GAMeC dal 10 al 21 settembre 2014, intende restituire al pubblico i risultati di questo progetto, a testimonianza di come l’Arte riesca a creare un passaggio che può mettere in collegamento il Carcere e la Città. In stretta correlazione con questa iniziativa, i Servizi Educativi di GAMeC, venerdì 12 settembre, organizzano un workshop intensivo di formazione e approfondimento – titolo Detenere l’arte – legato al contesto della relazione tra arte e carcere. Nella fotogallery, immagini delle due mostre…

– Ginevra Bria

www.gamec.it

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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