Berlino, tempo di débâcle? Prime avvisaglie di crisi anche per l’art system. Joanna Kamm chiude, dopo altre gallerie cittadine…

Anche in Germania s’avverte odore di crisi. Pare. Magari solo un naturale arresto della crescita progressiva che da un decennio a questa parte ha conferito al Paese di Angela Merkel la leadership europea, grazie a un processo di riforme economiche e strategie politico-culturali assolutamente vincenti. O magari il boomerang della grande crisi europea, che, inevitabilmente, […]

Anche in Germania s’avverte odore di crisi. Pare. Magari solo un naturale arresto della crescita progressiva che da un decennio a questa parte ha conferito al Paese di Angela Merkel la leadership europea, grazie a un processo di riforme economiche e strategie politico-culturali assolutamente vincenti. O magari il boomerang della grande crisi europea, che, inevitabilmente, colpisce anche i segmenti più robusti. Il futuro? È legato a doppio filo anche ai destini della UE e alle parabole ascendenti o discendenti delle altre potenze sorelle. Secondo il Wall Street Journal, che qualche mese fa si esprimeva sul tema della crisi finanziaria internazionale, la Germania – insieme a Francia, Regno Unito, Australia e Canada – sarebbe tra i candidati eccellenti per il prossimo crash: produzione industriale in ribasso, dati delle vendite negativi, crescita Pil al rallentatore, invecchiamento demografico, aumenti dei costi dell’energia. Poca roba rispetto ai drammi di Italia o Grecia, ma il rischio c’è.
E il mondo dell’arte, nell’effervescente Berlino? Come sempre, all’attento osservatore fornisce elementi interessanti. Se la cultura fu elemento determinante negli anni dell’agenda Schröder, muovendo economie di vario tipo, è ancora la cultura a manifestare i primi, remoti segni di stanchezza. Nel settore privato, innanzitutto. Tradotto: le gallerie cominciano a chiudere. Martin Klosterfelde, nome di punta della scena locale e internazionale, già un anno fa serrava i battenti, mentre nel 2012 aveva alzato bandiera bianca lo spazio di Giti Nourbakhsch. Nei giorni scorsi è arrivato l’annuncio di Moeller Fine Art, pronta a fermarsi anche lei. E a fare scalpore, in queste ore, sono le comunicazioni ufficiali di Joanna Kamm. Fondatrice nel 2001 della Galerie Kamm, la brava e intraprendente gallerista ha rappresentato artisti come Kate Davis, Karl Larsson, Amy Granat, Lorna Macintyre, Michele di Menna, Simon Dybbroe Møller, Albrecht Schäfer; era stata per anni nel comitato di selezione di Art Basel e tra i co-fondatori di Berlin Contemporary, unica fiera della capitale tedesca dopo la chiusura di Artforum nel 2011. Insomma, un pezzo grosso.

Martin Klosterfelde

Martin Klosterfelde

Nel 2013, però, arrivarono le prime avvisaglie di un rallentamento. Sospesa la partecipazione a tutte le fiere d’arte internazionali, Joanna dichiarava di voler investire energie ed attenzioni sul programma indoor: un’operazione di razionalizzazione delle risorse, in favore della qualità della produzione. Poi la confessione: doversi dividere tra la passione del lavoro con gli artisti e le continue pressioni finanziarie, legate alla gestione di una galleria, era diventato insopportabile. Una condizione “frustrante”.  Oggi, la decisione ultima. Ultima mostra con Bernd Ribbeck e poi, il 27 settembre, l’addio.
È stata la mia aspirazione fin dall’inizio impegnarmi in un dialogo emozionante sulle questioni essenziali del nostro tempo”, ha dichiarato in un messaggio per i suoi amici e supporter, “sia all’interno della struttura di una galleria, sia attraverso un intenso scambio con gli artisti.  Questo dialogo e questo processo, che mi ha sempre spinto verso nuove direzioni, continuerà in futuro. Cambieranno le piattaforme, ma sicuramente incontrerò molti di voi in questo nuovo percorso“. Insomma, si prosegue, ma con meno oneri e rischi economici. Provando a dribblare la crisi che – forse – comincia a fare capolino. Anche per l’invincibile Germania.

–      Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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