Miuccia Prada, Zaha Hadid, Konstantin Grcic: grandi firme per il Design Award 2014. Presentati a Londra i vincitori delle sette diverse categorie

Ai cancelletti di partenza erano in sessantanove. Ora sono sette i creativi sopravvissuti alle severissime selezioni dei Design Awards 2014: il Design Museum di Londra ha comunicato chi ha conquistato il primo posto nelle diverse categorie, identificando così in automatico la short-list da cui uscirà – a fine giugno – il vincitore assoluto. Non mancano […]

Ai cancelletti di partenza erano in sessantanove. Ora sono sette i creativi sopravvissuti alle severissime selezioni dei Design Awards 2014: il Design Museum di Londra ha comunicato chi ha conquistato il primo posto nelle diverse categorie, identificando così in automatico la short-list da cui uscirà – a fine giugno – il vincitore assoluto. Non mancano i big, anzi: è la star Konstantin Grcic, tutt’ora ospite del Vitra Museum con la sua retrospettiva di metà carriera, a trionfare alla voce Forniture con le linee essenziali della collezione di sedie PRO, agili e snellissime. Tutt’altro impatto quello del progetto che merita la palma per la migliore architettura: gli applausi sono tutti per Zaha Hadid e il suo arcinoto Heydar Aliyev Center a Baku, in Azerbaijan.
Chi ha mai avuto a che fare con un pianoforte lo sa bene: il limite più grande delle tastiere elettroniche è dato dalla difficoltà di riprodurre con efficacia la risposta dei tasti; il loro “ritorno” una volta pigiati, condizione che solo la meccanica analogica dei martelletti può restituire. Un effetto pienamente bypassato dalla Seaboard Grand con cui Roland Lamb e Hon-Yeul Eom ottengono la vittoria nella sezione riservata ai prodotti: la loro tastiera i bianchi e neri non li ha proprio, sostituendo con effetti di stupefacente verosimiglianza il piano tradizionale con un sensibilissimo schermo touch-screen.
Dopo aver assistito all’ultima sfilata i cronisti di Vogue hanno commentato: “a partire dalla prossima estate ci chiederemo che cosa mai abbiamo indossato prima”. Vince a mani basse il premio riservato alla moda Miuccia Prada, forte di una collezione – quella per la primavera-estate 2014 – che gioca con i contrasti tra colori accesi e tinte classiche, proponendo tagli di eretica eleganza e stampe che si ispirano, in piena Frida mania, ai murales di Diego Rivera. Restando nel panorama del lusso è Volkswagen a portare a casa la palma del miglior prodotto della categoria trasporti grazie all’avveniristica XL1: la due posti “buona”, che grazie a una tecnologia da fantascienza e al motore ibrido riesce a garantire prestazioni da auto sportiva a consumi da utilitaria. Sostenibilità ed etica sembrano essere il filo conduttore che ha guidato le scelte della giuria: James Bridle vince nella sezione per il graphic design con i suoi Drone Shadows, interventi di street-art commissionati la prima volta dal Festival di Brighton, e che hanno visto diverse località nel mondo popolarsi di segni che riproducono su strade e marciapiedi le sagome di cosa ci sorvola invisibile (aerei supersonici, satelliti, razzi e via dicendo); è l’innovativo sistema PEEK, geniale strumento elettronico per la diagnosi delle malattie della vista, a trionfare invece alla voce digital. Con un progetto che può diventare determinante per il lavoro dei medici nelle zone più povere del mondo, sostituendosi in modo efficace agli altrimenti costosissimi macchinari ospedalieri.

– Francesco Sala

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Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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