Frieze New York si arrende al pressing dei sindacati. Dopo due anni di battaglie la spuntano i lavoratori locali: incarichi secondo direttive sindacali

Si è risolta la lunga controversia tra l’edizione newyorchese di Frieze Art Fair, ospitata nel parco di Randall’s Island, e i sindacati locali. Una risoluzione che arriva dopo ripetute proteste, sit-in, conferenze stampa infuocate e un pressing continuo della stampa americana. Col sostegno, persino, di alcuni artisti sensibili alle questioni sociali. Il tema? Il mancato […]

Si è risolta la lunga controversia tra l’edizione newyorchese di Frieze Art Fair, ospitata nel parco di Randall’s Island, e i sindacati locali. Una risoluzione che arriva dopo ripetute proteste, sit-in, conferenze stampa infuocate e un pressing continuo della stampa americana. Col sostegno, persino, di alcuni artisti sensibili alle questioni sociali. Il tema? Il mancato ricorso ai lavoratori del luogo legati alle associazioni sindacali e tutelati dal punto di vista delle norme contrattuali, dei compensi e dei contributi, delle ore di lavoro e delle misure di sicurezza. Frieze, infatti, aveva fino ad oggi preferito ingaggiare personale non sindacalizzato: operai, carpentieri, imbianchini, fattorini, falegnami, allestitori, autotrasportatori, tutti sottopagati rispetto agli standard ufficiali, che le varie “labor union” imporrebbero invece agli organizzatori.
L’anno scorso la contesa si era risolta in un nulla di fatto, con il team di Frieze deciso a non muoversi di un millimetro dalle sue consuetudini, negando di essere al centro di qualunque controversia sindacale.  Il risultato? Manifestazioni, cartelli e striscioni, che non impedirono però il regolare svolgimento della kermesse.
Quest’anno i sindacati hanno ulteriormente affilato le unghie, decisi a portare a casa un risultato: “Questi sono i nostri parchi. Siamo residenti di New York. Se vogliono fare grandi produzioni come questa, devono contraccambiare“, dichiarava di recente ad Artinfo Bernadette Kelly, rappresentante internazionale per la International Brotherhood of Teamsters. E finalmente, sindacalisti e sindacalizzati, l’hanno spuntata. La notizia è di pochi giorni fa: dopo due anni di scontri e negoziazioni, Frieze ha alzato bandiera bianca. Per l’edizione del 2014, attesa tra il 9 e il 12 maggio, saranno parzialmente  impiegate forze lavoro sindacali, mentre per il 2015 il coinvolgimento sarà del 100%. Grande soddisfazione per le varie Union coinvolte e soprattutto per la comunità residente, tenace nella battaglia e inflessibile nella difesa del diritto al lavoro. Le ultime dichiarazioni di Frieze? Di tutt’altro tenore, rispetto al passato: “Da quando Frieze New York è iniziata, tre anni fa”, ha dichiarato il condirettore Matthew Slotover, “siamo stati felici di far parte della fibra culturale della città. Siamo molto lieti di lavorare con Teamsters e IATSE (sigle sindacali ndr), così da garantire che stiamo offrendo il miglior contributo locale“.

–          Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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