È morto a Roma a settantaquattro anni Cesare Tacchi. La Capitale perde uno degli artisti che più la amarono, protagonista assoluto della gloriosa stagione degli anni Sessanta

L’arte italiana perde un altro protagonista di quelli che ne hanno delineato le traiettorie nel secondo dopoguerra. Segnatamente Roma, perde uno dei principali animatori di quel movimento artistico e più ampiamente culturale chiamato Scuola di piazza del Popolo. Nella notte scorsa, a causa dell’aggravarsi di una malattia con la quale combatteva già da anni, è […]

L’arte italiana perde un altro protagonista di quelli che ne hanno delineato le traiettorie nel secondo dopoguerra. Segnatamente Roma, perde uno dei principali animatori di quel movimento artistico e più ampiamente culturale chiamato Scuola di piazza del Popolo. Nella notte scorsa, a causa dell’aggravarsi di una malattia con la quale combatteva già da anni, è scomparso infatti all’età di settantaquattro anni Cesare Tacchi. Un nome quasi inseparabile da quelli dei tanti compagni di strada in quella stagione gloriosa della Capitale negli anni Sessanta, da Mario Schifano e Renato Mambor – compagni nell’esordio espositivo del 1959 alla galleria Appia Antica di Roma – a Giosetta Fioroni, Tano Festa,Franco Angeli, Francesco Lo Savio, Sergio Lombardo.
Un gruppo che si riuniva al Caffè Rosati a Piazza del Popolo o presso la Galleria della Tartaruga di Plinio de Martiis: e che divenne riferimento per un clima unico che ebbe risonanza anche a livello internazionale, facendo di Roma meta ambita di personaggi da tutto il mondo. Proprio a Roma Cesare Tacchi era nato nel 1940: e fin da giovane si trovò proiettato in quell’ambiente già così avanzato, a livello di stimoli e opportunità. Anno chiave per la sua parabola creativa – ma avremo modo di parlarne più diffusamente – è il 1965, con l’apparire dei suoi oggetti-quadro, tele costruite con inserti di tappezzeria e stoffe per l’arredamento, patchwork imbottiti sui quali tracciava figure a smalto nero, spesso silouhettes con volti di amici, attori famosi, immagini tratte da riviste o pubblicità.
Negli anni Settanta giungono alcune mostre di grande rilievo, in sedi come il Palazzo delle Esposizioni e la Quadriennale di Roma, o la Galleria d’Arte Moderna di Bologna; in seguito sarà presente in diverse edizioni della Biennale di Venezia. Fra le ultime occasioni per vedere la sua arte, la mostra sugli anni ‘70 a Roma, appena conclusa al Palazzo delle Esposizioni, che segnava il suo riapparire sulla scena dopo anni di silenzio: e al diffondersi della notizia della sua morte, non sono mancate fra critici e appassionati critiche anche forti verso la città che si era del tutto dimenticata di un artista che tanto le aveva dato. Speriamo che almeno ora si porrà rimedio. La cerimonia funebre per Cesare Tacchi avrà luogo alle ore 15 di lunedì 17 marzo, nella Chiesa degli Artisti della sua Piazza del Popolo.

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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