Le più belle mascotte della storia della pubblicità. Le rispolvera un nuovo portale: da Calimero all’omino Bialetti, un viaggio amarcord nell’universo dei brand

Oltre cent’anni di storia dell’impresa europea e statunitense – con un occhio speciale all’Italia – raccontati attraverso alcuni personaggi di fantasia, divenuti vere e proprie icone pop. Sono le mascotte che i marchi più diversi hanno scelto, nel tempo, per costruire il proprio brand: strategie di comunicazione, veicolate dai media – la tv in testa […]

Oltre cent’anni di storia dell’impresa europea e statunitense – con un occhio speciale all’Italia – raccontati attraverso alcuni personaggi di fantasia, divenuti vere e proprie icone pop. Sono le mascotte che i marchi più diversi hanno scelto, nel tempo, per costruire il proprio brand: strategie di comunicazione, veicolate dai media – la tv in testa – che via via hanno popolato l’immaginario collettivo.
Dal mitico omino della Michelin, sfornato nel 1898 dalla nota casa francese di pneumatici e incoronato miglior logo della storia dal Financial Times, fino al giovane Mr. Chuck, il bambolotto di pezza dei chupa-chups, inventato nel 2008 dagli americani per una casa dolciaria spagnola.
A ripercorrere questa galleria di avatar, pupazzi, fumetti, peluche, è oggi Comparameglio.it, sito web di comparazione assicurativa, che ha realizzato un’infografica dedicata alle venti mascotte più celebri della storia della pubblicità. Così, dalla rubiconda Susanna Tuttapanna dei formaggini Invernizzi (1965) all’immortale Linea nata dalla penna di Cavandoli e diventata il logo inconfondibile delle pentole Lagostina; dai messicani Caballero & Carmencita, dal 1959 immagine della Lavazza, al tenero Calimero, pulcino piccolo e nero, ideato per il detersivo Ava e sfruttato per due serie televisive animate; dall’omino coi baffi della Bialetti (1952), simbolo dell’inimitabile espresso italiano, all’americano Mastro Lindo (1958), marinaio calvo e muscoloso che incarnava la forza smacchiante del detergente del gruppo P&G.

E poi negli anni Settanta il morbido Coccolino e la mucca lilla di Milka, negli Ottanta il jazzista nero dai guanti bianchi, pazzo per le pasticche Tabù, e qualche anno dopo lo Ciao stilizzato di Italia ’90. E ancora tanti, dalle M&M’s a Miss Chiquita, dal giallissimo Flat Eric della Levis all’ippopotamo blu dei pannolini Lines, fino a giungere al neonato Justin Price, il saggio procione scelto da Comparameglio.it: l’infografica amarcord è infatti un modo per lanciare il portale e la sua stessa mascotte.
Occasione per un viaggio nel tempo, tra nostalgia, sorrisi e un pizzico d’orgoglio: l’Italia ne esce alla grande, con il 50% di presenze e alcune tra le più efficaci intuizioni della serie. Ecco una fotogallery completa, per ripassarle tutte: 116 anni di storia, attraverso 20 icone del mercato e della creatività.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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