X-Factor e Sky Arte collaborano per riqualificare la zona a ridosso del Parco Lambro. Una scultura di Marco Lodola e un murale dei KayOne accompagnano il nuovo set del talent-show, teatro da milleduecento posti alla periferia di Milano

Chi è entrato almeno una volta nel suo studio, gigantesca factory ricavata in un’area industriale dismessa di Pavia, lo sa bene: Marco Lodola è uno a cui la musica piace non poco. Lo dimostra la raccolta sala prove casalinga che tra una scultura e l’altra ospita sempre generosa gli amici popstar, da Andy a Max […]

Chi è entrato almeno una volta nel suo studio, gigantesca factory ricavata in un’area industriale dismessa di Pavia, lo sa bene: Marco Lodola è uno a cui la musica piace non poco. Lo dimostra la raccolta sala prove casalinga che tra una scultura e l’altra ospita sempre generosa gli amici popstar, da Andy a Max Pezzali; e lo dimostrano le opere dedicate ai Beatles e a Vasco Rossi, le cover di album create per Timoria e 883, la facciata del mitico Ariston illuminata alla sua maniera in occasione del Festival di Sanremo del 2008. Fatale che, presto o tardi, la sua strada si incrociasse con quella del primo e più apprezzato talent-show musicale italiano: X-Factor, fresco di inaugurazione della sua settima stagione. E trasferitosi, per le dodici puntate finali, in una nuova sede. Si trova a ridosso del Parco Lambro la nuovissima X-Factor Arena, più che un semplice teatro di posa una piccola ma efficiente – funziona a impatto zero – Cinecittà alla milanese; costruita aggirando le diffidenze dei residenti e di un Consiglio di Zona intimoriti dall’impatto sulla viabilità di un studio televisivo capace di un pubblico da milleduecento persone e di un villaggio di produzione che sfiora i cento container. Un progetto tutt’altro che effimero: finito X-Factor, che inaugura il nuovo spazio, sarà la volta della versione italiana del talent gastronomico Hell’s Kitchen, con Carlo Cracco a replicare i burberi panni di Gordon Ramsay; e poi via ad altre produzione Sky. Inevitabili le opere di compensazione, con circa centoventi nuovi alberi piantati in zona; ma anche quelle di riqualificazione estetica dell’area, con interventi visibili anche dal parco che abbraccia la struttura. Ed è qui che, grazie alla complicità di Sky Arte HD, entra in gioco Lodola, che disegna per l’ingresso dell’Arena la sua “Excalibur”: cinque metri di chitarra luminosa intrappolata nella roccia, divertito omaggio all’impresa titanica che attende i finalisti dello show.
La scultura si accompagna a un gigantesco murale griffato da KayOne: lo street-artist si lascia suggestionare dalla numerologia e gioca sulla reiterazione della cifra sette. Come le edizioni del talent, le lettere che ne compongono il nome e, ovviamente, le note musicali…

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