In cucina con Toiletpaper. Maurizio Cattelan in versione designer: tazze, piatti, tovaglie, personalizzati con le immagini vintage-pulp del noto magazine. In vendita al MoMA di Nyc

Deve averci preso gusto, Maurizio Cattelan, a indossare i panni del designer, bazzicando tra fashion, interior design, comunicazione, editoria. Recentissima è la presentazione di una collezione limited edition di felpe, tutte ipercolorate e con immagini un po’ pop, un po’ anni Cinquanta, un po’ surrealiste: un progetto sfornato grazie a una partnership tra MSGM e […]

Deve averci preso gusto, Maurizio Cattelan, a indossare i panni del designer, bazzicando tra fashion, interior design, comunicazione, editoria. Recentissima è la presentazione di una collezione limited edition di felpe, tutte ipercolorate e con immagini un po’ pop, un po’ anni Cinquanta, un po’ surrealiste: un progetto sfornato grazie a una partnership tra MSGM e l’ormai celebre brand Toiletpaper, il magazine di sole immagini che l’artista dirige insieme a Pierpaolo Ferrari. E adesso eccola di nuovo, la rivista di Cattelan, a promuovere una linea di  piatti, tazze e tovaglie, dal titolo “Seletti wears Toiletpaper”. Già presentati in anteprima al Salone del Mobile di Milano e poi al Maison&Objet a Parigi, i prodotti sbarcano adesso oltreoceano, in esclusiva nei design shops del MoMA di New York, quello sulla 53esima strada, di fronte l’ingresso del museo, e l’altro a Soho.
Prezzi modici – tra i 10 e i 20 euro – per oggetti tanto cool quanto accessibili, caratterizzati dalle tipiche immagini Toilet style, tra ironia, gusto vintage e allegre provocazioni splatter: dalle dita mozzate alla versione pulp della mitica scritta “I love you” (un coltello, un cuore sanguinolento e un ferro di cavallo), passando per la saponetta morsicata  e lo sturalavandino.

Seletti wears Toiletpaper

Seletti wears Toiletpaper

Sono fan di Toiletpaper fin dal primo numero e da subito ho desiderato utilizzare quelle splendide immagini per i nostri prodotti”, ha affermato Stefano Seletti, titolare ed art director dell’azienda produttrice. “Continuavo a pensare a come portare quelle fotografie nelle case dei nostri clienti. È bastato un incontro con Maurizio e Pierpaolo perché entrassimo in sintonia e condividessimo l’idea di mettere insieme materiali democratici e familiari come la latta e la plastica ad immagini decisamente inaspettate”. Cattelan, dal canto suo, ci vede una operazione di contagio, una contaminazione di oggetti qualunque su cui le tipiche immagini di TP si imprimono, alimentano uno stile:  “Pierpaolo ed io siamo come degli scienziati sadici: tutto intorno a noi può essere infettato dal virus TP, effettuiamo continuamente test su diversi campioni e studiamo i risultati, per far diventare Toiletpaper uno stile non solo fotografico”.
Così, quello che un tempo sarebbe stato visto con sospetto – la produzione industriale di oggetti commerciali, se pur in serie limitata, affidati all’inventiva o alle cure di un artista – oggi è qualcosa di ultra sdoganato. In qualche caso veri e propri multipli, a volte con immagini e modelli pensati ad hoc, altre con semplici trasposizioni di motivi preesistenti, le creazioni di design e fashion design che nascono con lo zampino di artisti, giovani o superstar, si moltiplicano. Moda, vezzo, ricerca o un escamotage per portare l’arte fin dentro gli angoli del quotidiano?

– Helga Marsala

http://tp0610.com/seletti/index.php

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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