Verso la Biennale: l’emancipazione del vetro. Da Tracey Emin a Tony Oursler , tanti i big alla prova con la terza edizione di Glasstress

Voleva mostrare come l’arte del vetro muranese non riguardasse solo le arti applicate, le decorazioni o i souvenir: per questo Adriano Berengo, nel 1989, fondò Berengo Studio, in cui realizzare un connubio con l’arte contemporanea. Da questa idea, vent’anni più tardi, ha avuto origine Glasstress, che dal 1 giugno inaugurerà la terza edizione come evento […]

Voleva mostrare come l’arte del vetro muranese non riguardasse solo le arti applicate, le decorazioni o i souvenir: per questo Adriano Berengo, nel 1989, fondò Berengo Studio, in cui realizzare un connubio con l’arte contemporanea. Da questa idea, vent’anni più tardi, ha avuto origine Glasstress, che dal 1 giugno inaugurerà la terza edizione come evento collaterale della Biennale di Venezia, a cura dello stesso Berengo e di James Putnam. Oltre sessanta artisti di venti nazionalità hanno avuto l’opportunità di soggiornare in laguna per un periodo da una a tre settimane, e realizzare nella fornace di Murano un’opera in vetro, con il supporto e l’intervento di tutte le maestranze. Gli artisti hanno posto le basi delle realizzazioni, ma la mediazione dei maestri vetrai, che conoscono il materiale, la tecnica e le sue possibilità, si è rivelata insostituibile. Scrive Adriano Berengo nel testo in catalogo: “Mi piace pensare che Glasstress, mettendo gli artisti in contatto con un materiale familiare ma spesso poco conosciuto, abbia creato per ciascuno di loro le condizioni ideali per una sperimentazione espressiva senza vincoli, aperta al fallimento, al ripensamento e all’entusiasmo della nuova scoperta”.
Tanti nomi noti fra i creativi coinvolti, da Miroslaw Balka a Mat Collishaw, Tracey Emin, Jan Fabre, Mona Hatoum, Ilya e Emilia Kabakov, Joseph Kosuth, Kris Martin, Lucy Orta, Tony Oursler, Mimmo Paladino, Thomas Schütte, divisi tra le tre sedi della mostra a Palazzo Cavalli-Franchetti, al Berengo Centre for Contemporary Art and Glass – esempio di archeologia industriale – e alla Scuola Grande Confraternita di San Teodoro. Un tentativo di rompere uno schema che vede le fornaci di Murano in una situazione di stallo creativo e di riduzione del personale, con l’obiettivo di rilanciare l’economia del territorio e di trasformare Glasstress da evento collaterale della Biennale a sezione della Biennale.

– Marta Cereda

www.glasstress.org

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Marta Cereda

Marta Cereda

Marta Cereda (Busto Arsizio, 1986) è critica d’arte e curatrice. Dopo aver approfondito la gestione reticolare internazionale di musei regionali tra Stati Uniti e Francia, ha collaborato con musei, case d’asta e associazioni culturali milanesi. Dal 2011 scrive per Artribune.

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