Italiani in trasferta. Una città, una nave affondata, storie di marinai superstiti: a Indianapolis la personale di Simona Frillici, ecco le immagini della mostra e dell’opening

Ancora fotoreport da oltreoceano: ma le Frieze week non è finita ieri? Sì, infatti stavolta le immagini arrivano dal Midwest, da Indianapolis, capitale dell’Indiana: fin lì è arrivata l’artista italiana Simona Frillici, per la sua personale alla SpaceCamp Gallery, alloggiata nel Murphy Art Building, edificio di studi di artista, studi di registrazione, gallerie e designer. […]

Ancora fotoreport da oltreoceano: ma le Frieze week non è finita ieri? Sì, infatti stavolta le immagini arrivano dal Midwest, da Indianapolis, capitale dell’Indiana: fin lì è arrivata l’artista italiana Simona Frillici, per la sua personale alla SpaceCamp Gallery, alloggiata nel Murphy Art Building, edificio di studi di artista, studi di registrazione, gallerie e designer. Perché proprio Indianapolis? La risposta arriva dall’oggetto della mostra, titolo July 30, 1945: un’installazione site specific che trae ispirazione dalla storia della nave “USS Indianapolis”, affondata dai Giapponesi nel mare delle Filippine – appunto – il 30 luglio 1945. Dal nome Indianapolis, punto di contatto tra la città e l’omonima nave, parte il percorso creato dall’artista “e ambientato nelle acque di un immaginario (quanto metaforico) oceano, in cui si intrecciano la storia dei marinai superstiti, gli squali che li attaccano, e la stessa galleria assume le sembianze di un grande pesce…”. Mostra visibile fino al 31 maggio: ma le immagini dell’opening sono nella fotogallery…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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