Biennale Updates: Venezia è MuVe. La rete dei Musei Civici accoglie la Biennale con un programma fitto. Da Cà Pesaro a Palazzo Fortuny, dai Musicanti di Brema di Cattelan alle passioni pop di Ileana Sonnabend

Se da un lato c’è la Biennale che invade Venezia, dall’altro una serie di realtà museali cittadine sfruttano l’incredibile indotto del momento, nel tentativo di catturare quell’esercito di fruitori, certi o potenziali, sbarcato in Laguna in quest’ultimo scorcio di primavera. È in tale prospettiva che i Musei Civici di Venezia presentano il loro programma alternativo […]

Se da un lato c’è la Biennale che invade Venezia, dall’altro una serie di realtà museali cittadine sfruttano l’incredibile indotto del momento, nel tentativo di catturare quell’esercito di fruitori, certi o potenziali, sbarcato in Laguna in quest’ultimo scorcio di primavera. È in tale prospettiva che i Musei Civici di Venezia presentano il loro programma alternativo e complementare alla Biennale: MuVe Contemporaneo. Nuove mostre – pensate da Gabriella Belli – in grado di coniugare l’attualità con il patrimonio storico delle sedi espositive. Così, al Museo Correr c’è un piccola ma significativa retrospettiva di sir Anthony Caro, a Ca’ Rezzonico  A Very Light Art mette insieme artisti che si sono cementati col tema della luce, da Mario Airò a Stefano Arienti, mentre al Museo di Storia Naturale troviamo il Bestiario Contemporaneo immaginato da sedici nomi internazionali, tra cui Maurizio Cattelan e Francesco Vezzoli. E ancora: nelle sontuose sale di Ca’ Pesaro sarà esposta la parte più pop e minimale della collezione di Ileana Sonnabend, con pezzi – tra gli altri – di Andy Wharol, Jeff Koon e Roy Lichtenstein; a Palazzo Fortuny un’inedita mostra su Antoni Tàpies ricorda, a un anno dalla sua scomparsa, il geniale maestro catalano che fu figura chiave dell’informale. E se poi siete in vena di gite fuoriporta, a Murano va in scena l’avventura imprenditoriale e creativa della Seguso Vetri d’Arte: una storia d’eccellenza creativa e artigianale che va dal 1932 al 1973, illustrata da una carrellata di circa duecento pezzi. Da non bucare, infine, il triplice omaggio a uno degli artisti veneziani più amati al mondo: Emilio Vedova è al centro del progetto Vedova Plurimo, con opere disseminate tra il Correr, Ca’ Rezzonico e Ca’ Pesaro.

– Paolo Marella

www.visitmuve.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Paolo Marella

Paolo Marella

Barese, classe 1987, trapiantato maldestramente a Venezia. Laureando in Economia e Gestione dei Beni Culturali all'Università Ca' Foscari, coltiva da anni una forte passione per l'arte e la scrittura. Gli piace il mondo della comunicazione: quest'anno ha lavorato nell'ufficio stampa…

Scopri di più