Il film infinito di Maurizio Fusillo. Tra Philip Glass e il Grande Fratello, SomeVariousQatsi racconta frammenti di vite qualunque, spiate da migliaia di webcam…

Impresso nella memoria di tutti, indimenticabile partitura per occhi e orecchie, quel film del 1982 con un impronunciabile nome, Koyaanisqatsi, fu uno straordinario successo di Godfrey Reggio, regista, e Philip Glass, autore delle musiche. Un viaggio visionario nel miracolo della natura e nel caos prodigioso del progresso. Da qui prende spunto il progetto di Maurizio […]

Impresso nella memoria di tutti, indimenticabile partitura per occhi e orecchie, quel film del 1982 con un impronunciabile nome, Koyaanisqatsi, fu uno straordinario successo di Godfrey Reggio, regista, e Philip Glass, autore delle musiche. Un viaggio visionario nel miracolo della natura e nel caos prodigioso del progresso. Da qui prende spunto il progetto di Maurizio Fusillo, giovane artista pugliese, iscritto all’Accademia di Belle Arti di Foggia. Che proprio dal famoso titolo parte, facendogli un po’ il verso: SomeVariousQatsi recupera quell’idea di flusso infinito e immaginifico, meravigliosamente incarnata dall’opera di Reggio e Glass, per farne una faccenda contemporanea, tutta legata al digitale e alle dinamiche relazionali filtrate dal web.
Recuperando i flussi video trasmessi da migliaia di webcam aperte, sparse in tutto il mondo, il software compone davanti agli occhi dello spettatore, in tempo reale, un film progressivo e aleatorio, accompagnato da imput sonori minimali, generati dal computer. Un film senza inizio né fine, e senza altra struttura se non la complessità della rete e la casualità dei materiali intercettati.
La celebrazione del creato lascia spazio alla celebrazione di una realtà nascosta e parallela, giocata tra le pieghe immateriali del cyberspazio. Da Koyaanisqatsi a SomeVariousQatsi, cinicamente, ironicamente: alla natura si sostituisce l’astrazione digitale, mentre l’idea di creazione coincide con quella di generazione automatica e tecnologica. Fusillo s’immagina così un grande occhio, sempre aperto, che mastica frammenti di vita vissuta e li ruba, in modalità random, dalle vite degli inconsapevoli protagonisti del film: amori, violenze, pause vuote, discussioni, incontri di lavoro… Tutto avviene davanti alle telecamere e tutto finisce sui monitori dei fruitori. Nell’assoluto anonimato di una storia fatta da mille altre storie senza identità.
Il progetto, già lanciato un anno fa e recepito con un buon successo, torna dopo un lungo stallo con una nuova versione. Continuando a mutare.

– Helga Marsala

www.somevariousqatsi.altervista.org

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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