Milano Updates: effetto Affordable alle Officine Creative Ansaldo, vicine di casa di Superstudio Più. Nei giorni della fiera va in scena Road Maps: collettiva con omaggio ad Andrea Di Marco

Se le opere fossero in vendita potrebbe guadagnarsi i galloni della fiera off; satellite che si scalda alla luce riflessa dell’evento principale del week-end artistico milanese. Di mostra trattasi, invece: ma la coincidenza di date con l’Affordable Art Fair fa di Road Map un (in)volontario elemento accessorio alla parure di arte contemporanea che brilla sotto […]

Se le opere fossero in vendita potrebbe guadagnarsi i galloni della fiera off; satellite che si scalda alla luce riflessa dell’evento principale del week-end artistico milanese. Di mostra trattasi, invece: ma la coincidenza di date con l’Affordable Art Fair fa di Road Map un (in)volontario elemento accessorio alla parure di arte contemporanea che brilla sotto i riflettori di Superstudio Più. È sufficiente attraversare la strada – e aggirare il cantiere che occulta l’accesso diretto su via Tortona: ecco dunque OCA, lo sterminato spazio che il Comune di Milano ha concesso in gestione agli spiriti liberi della creatività locale, recependo e mettendo di forma istituzionale le istanze lanciate a suo tempo da MACAO. Poco male che a raccogliere la sfida sia stata Barley Arts, che con l’originale idea di uno spazio a uso e consumo esclusivo delle frange giovani della “società civile” poco ha a che vedere; tra piccoli concerti, performance e appuntamenti con il teatro di ricerca tocca ora all’arte giocare le proprie carte, provando a cimentarsi con il nuovo spazio.
Non proprio una novità il tema del viaggio, a tentare di dare unità ad una collettiva dove vale un po’ di tutto: dal didascalico trolley per missioni a Bollywood di Felipe Cardeña alle nudità stile born to be wild di Anna Muzi; passando per le apocalissi pop di Dario Arcidiacono, i tableau street-art style di Michael Rotondi, un ricordo di Andrea Di Marco e la Concordia formato objet trouvé di Valentino Menghi. E se a passeggiare per la fiera la testa s’è fatta pesante e i piedi gonfi vale allora la pena tuffarsi nella canadese assemblata da Giovanni Gaggia e Claudio Cavallaro: una piccola urna accogliente dove estraniarsi nella pace.    

Francesco Sala


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