Licenziare Stefano Boeri? Ho fatto bene, lo dicono i sondaggi. Parole del neo-plebiscitario Giuliano Pisapia, che risponde così alla petizione dei big internazionali

“Tutte le analisi e i sondaggi pubblicati in questi mesi, sia a livello nazionale che internazionale, tra cui l’ultima resa nota oggi, confermano che il consenso del Sindaco di Milano è in continua crescita”. I sondaggi: se non si citasse a chi si riferiscono, ci sarebbe da scommettere che questa siano parole del vituperato Silvio […]

Tutte le analisi e i sondaggi pubblicati in questi mesi, sia a livello nazionale che internazionale, tra cui l’ultima resa nota oggi, confermano che il consenso del Sindaco di Milano è in continua crescita”. I sondaggi: se non si citasse a chi si riferiscono, ci sarebbe da scommettere che questa siano parole del vituperato Silvio Berlusconi. E invece a pronunciarle è proprio Giuliano Pisapia, evidentemente convertito sulla via di Damasco del plebiscitarismo e del populismo mille volte addebitati al nemico politico. I sondaggi mi danno ragione, ergo io faccio bene.
Anche a licenziare Stefano Boeri. Già, perché il brano è tratto dalla nota ufficiale con la quale il sindaco risponde alla petizione fattagli pervenire da una quarantina di big internazionali della cultura e dell’arte: da Marina Abramović a Maurizio Cattelan, Chris Dercon, Jimmie Durham, Tomas Saraceno, Julia Peyton Jones, Okwui Enwezor, Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Jean Nouvel, Hans Ulrich Obrist, tutti pronti a firmare per dirgli: “Torna sulla tua decisione”.
E invece i sondaggi sono buoni, e lui va avanti. “Rispetto le opinioni di tutti, anche se diverse dalle mie, ma non posso che ribadire quanto già detto anche in Consiglio Comunale e cioè che ogni mia decisione, inclusa quella relativa all’assessorato alla Cultura, è stata presa dopo una lunga riflessione, per il bene e nell’esclusivo interesse della città. […] Per quanto riguarda le politiche culturali posso assicurare tutti che sono state, e saranno sempre, prioritarie e al centro dell’azione di questa Amministrazione. Sono certo che in futuro ci saranno ulteriori passi in avanti nell’offerta culturale che Milano propone ai suoi cittadini e ai turisti di tutto il mondo, anche in vista di un appuntamento internazionale fondamentale sul piano della cultura come Expo 2015”.

– Massimo Mattioli

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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