Passata la festa, gabbato lo santo: e Torino fa cassa con la memoria del Risorgimento. In vendita attrezzature, opere e cimeli da “Fare gli Italiani”: la mostra celebrativa sull’Unità ospitata alle OGR. Fate la vostra offerta, entro il 1 marzo

Vendesi mostra semi-nuova: tutta intera o a pezzettini, come preferite. Basta che liberiate al più presto gli spazi delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, per un anno e mezzo sede della magniloquente esaltazione dello spirito patriottico: oggi ripostiglio sovradimensionato per residuati tecnologici e memorabilia assortiti. Calato il sipario su Fare gli Italiani, mega-mostra che ha festeggiato il 150esimo […]

Vendesi mostra semi-nuova: tutta intera o a pezzettini, come preferite. Basta che liberiate al più presto gli spazi delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, per un anno e mezzo sede della magniloquente esaltazione dello spirito patriottico: oggi ripostiglio sovradimensionato per residuati tecnologici e memorabilia assortiti. Calato il sipario su Fare gli Italiani, mega-mostra che ha festeggiato il 150esimo dell’Unità nazionale, ora c’è da riassettare e mettere ordine. Magari contribuendo a rientrare nelle spese: vabbé l’euforia tricolore, ma i tempi non sono certo felici per sperperare denaro, a maggior ragione se questo proviene dalle esangui finanze pubbliche.
E così il Comitato Italia 150 chiama a raccolta il pubblico dei curiosi a caccia di buoni affari: c’è tempo fino al 1 marzo per visionare on-line il catalogo dei beni messi all’incanto, formulare la richiesta e ricevere – o meno: chi prima arriva meglio alloggia – il via libera all’acquisto.
Poca ciccia, a dire il vero, per gli appassionati d’arte e i collezionisti di cimeli, che tolte le multiple sardine di Danilo Trogu (vanno via con un centone l’una), possono giusto ambire ai busti in gesso degli eroi risorgimentali (siamo tra i 50 e 100 euro al pezzo) o alle riproduzioni, rigorosamente incorniciate, dei manifesti di pubblicità d’epoca.
A rischiare l’affare sono, semmai, compagnie teatrali, studi di produzione, service per eventi e concerti: i lotti veramente golosi contemplano tutto l’armamentario tecnico e tecnologico usato per suggestionare la platea della mostra. Si spazia da schermi a proiettori, fino a luci, gelatine, piantane e dintorni: la torta è ricca, per il Comitato, che solo dai videoproiettori può portare a casa quasi 50mila euro. E c’è pure, a dieci euro il pezzo, il bidoncino per l’immondizia. Sacchetti esclusi, però.

– Francesco Sala

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Francesco Sala

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Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

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