Musica, danza, arti visive. I misteri di von Bibier ispirano un balletto-installazione di Raphael Bianco. In collaborazione con Alis / Flliol. A Torino, alla Fondazione Sandretto

Arte contemporanea in scena. Collaborazioni piuttosto frequenti, quelle tra artisti visivi e registi, coreografi, musicisti, in ambito teatrale. E sono liaison che fanno la differenza, laddove non solo di scenografia si tratta ma di veri e propri contributi autoriali, all’interno di progetti a più voci, ideati in sinergia. Anche gli italiani, ogni tanto, hanno dato […]

Arte contemporanea in scena. Collaborazioni piuttosto frequenti, quelle tra artisti visivi e registi, coreografi, musicisti, in ambito teatrale. E sono liaison che fanno la differenza, laddove non solo di scenografia si tratta ma di veri e propri contributi autoriali, all’interno di progetti a più voci, ideati in sinergia. Anche gli italiani, ogni tanto, hanno dato belle prove in tal senso. Da Loredana Longo, che nel 2011 progettò le ambientazioni del monologo di Claudia Santamaria, diretto da Juan Diego Puerta Lopez e ispirato a un testo di Koltès, fino al recente Remède de Fortune, a cui hanno lavorato i Mabedo, insieme a Fanny Ardant e Sentieri Selvaggi, passando per le installazioni e i costumi di Corpicrudi, parti integranti dei balletti Primo Toccare e Le Vergini di Matteo Levaggi.
Oggi, in anteprima assoluta alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, una nuova produzione, che vede protagonista il duo torinese Alis / Filliol, al secolo Davide Gennarino e Andrea Respino.

mystery 2 Musica, danza, arti visive. I misteri di von Bibier ispirano un balletto-installazione di Raphael Bianco. In collaborazione con Alis / Flliol. A Torino, alla Fondazione Sandretto

Mystery sonata, di Raphael Bianco, con Alis / Fililol

Si intitola Mystery sonata ed è un balletto ideato dal coreografo indiano Raphael Bianco, a partire dai virtuosismi del violinista H.I. Franz von Biber e delle sue secentesche Sonate dei Misteri, sature di trascendenza e di simbolismi: uno spettacolo che si definisce “modulare”, ricorrendo ad evocazioni architettonico-geometriche. Scomponibile e assemblabile, con tutte le variazioni del caso, ad ogni nuova tappa, e senza un reale inizio né una fine. E dunque, processuale, in divenire, nomade e sempre site specific. La collaborazione con i due artisti, per esempio, nasce proprio per l’occasione, grazie al rapporto con la Fondazione Sandretto, che ha in qualche modo favorito la messa a punto di questa prima versione dello spettacolo in termini di installazione. Un viaggio spirituale in forma di visione plastica e corporea, esplorando dimensioni spaziali diverse ed interconnesse. Tra visibile e invisibile, tra fulgore e buio. Appuntamento l’11, 12 e 13 gennaio 2013, alle 16.30 o alle 20.30.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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