Vampiri in Triennale: per la presentazione della mostra su Dracula arriva pure l’erede di Bram Stoker. E per il brindisi del vernissage… ecco spuntare l’unità mobile dell’AVIS!

Arrivi in Triennale, a Milano, per la preview della mostra dedicata la mito di Dracula. E davanti all’ingresso trovi parcheggiata un’unità mobile dell’AVIS. Se non fosse una mossa calcolata si tratterebbe della coincidenza insieme più succosa e inquietante possibile; in realtà tanto di cappello ad Alef e Triennale, che con la partnership “a tema” sostengono […]

Arrivi in Triennale, a Milano, per la preview della mostra dedicata la mito di Dracula. E davanti all’ingresso trovi parcheggiata un’unità mobile dell’AVIS. Se non fosse una mossa calcolata si tratterebbe della coincidenza insieme più succosa e inquietante possibile; in realtà tanto di cappello ad Alef e Triennale, che con la partnership “a tema” sostengono la doverosa campagna a sostegno dei donatori di sangue. E dimostrano subito di voler fare sul serio, inanellando scelte intelligenti e non banali. Perché sì, una mostra sui vampiri ammicca al grande pubblico con tutta l’infornata possibile di luoghi comuni; e sì, non si tratta di un evento destinato a cambiare per sempre la storia del pensiero occidentale. Ma c’è modo e modo di fare del blockbuster, modo e modo di intrattenere e dilettare. E questo è un modo che piace, sintesi garbata e non stucchevole tra il mainstream e la cultura con la c, se non maiuscola, almeno in grassetto.
Al taglio del nastro spunta Drake Stoker, discendente di quel Bram che – morendo esattamente cento anni fa – offre l’occasione giusta per scoperchiare bare e lucidare paletti di frassino; attenzione, però: Gardaland sta a Peschiera del Garda, quindi se vi aspettate ragnatele, pipistrelli di gomma e brividi facili avete sbagliato indirizzo. La sezione storica, che in allestimento cede forse un po’ troppo alla suggestione a discapito della piena fruibilità, è curata dal Kunsthistorisches Museum di Vienna: ecco cimeli vari che ricostruiscono la figura storica di Vlad l’Impalatore, ispiratore del vampiro letterario, e della sua lotta contro i Turchi invasori. Spazio, poi, al mito: con ampio risalto ai memorabilia del Dracula di Francis Ford Coppola, frammenti di film che vanno da Bela Lugosi a Christopher Lee; con la prima edizione del romanzo di Stoker e le tavole di una vampiresca Valentina firmata Crepax.
Fino a qui niente per cui strapparsi i capelli e niente che, in fondo, non ti aspetti: le sorprese, piacevoli, arrivano appena presa la tangente. E affrontate le implicazioni anche filosofiche che può dettare un modello tanto bizzarro. Italo Rota realizza in un mini-padiglione che sembra uno spettrale container l’ipotetica casa di un Dracula contemporaneo: perché, fatalmente, chi vive a spasso per i secoli deve costantemente innovare e rinnovarsi; affascinanti poi gli accostamenti ideali tra le varie personalità cucite addosso al vampiro dalla cinematografia dell’ultimo secolo e possibili connessioni ai grandi del pensiero contemporaneo, da Guy Debord in poi; intriganti le divagazioni nella moda seguendo l’idea della donna vamp.

– Francesco Sala

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Francesco Sala

Francesco Sala

Francesco Sala è nato un mesetto dopo la vittoria dei mondiali. Quelli fichi contro la Germania: non quelli ai rigori contro la Francia. Lo ha fatto (nascere) a Voghera, il che lo rende compaesano di Alberto Arbasino, del papà di…

Scopri di più