Sul red carpet del Festival di Roma un tripudio di nomi internazionali. Ma non solo. Effetti scenografici con le sculture dei film che hanno fatto grande la storia di Cinecittà

Il titolo dell’allestimento è abbastanza evocativo da rendere l’idea: Archeologia della cartapesta: la storia di Cinecittà. Subito vengono alla memoria kolossal americani e successi italiani indimenticati. Si vedranno sfilare le star in carne e ossa, tra divinità egizie (Cleopatra, 1963 di Joseph L. Mankiewicz, scenografia di John F. De Cuir), draghi cinesi (Delitto al ristorante […]

Il titolo dell’allestimento è abbastanza evocativo da rendere l’idea: Archeologia della cartapesta: la storia di Cinecittà. Subito vengono alla memoria kolossal americani e successi italiani indimenticati. Si vedranno sfilare le star in carne e ossa, tra divinità egizie (Cleopatra, 1963 di Joseph L. Mankiewicz, scenografia di John F. De Cuir), draghi cinesi (Delitto al ristorante cinese, 1981, di Bruno Corbucci, scenografia di Marco Dentici), poltrone a forma di mano (Codice privato, 1988, di Francesco Maselli), divinità greco romane (Il Gladiatore, 1999, di Ridley Scott, scenografia di Arthur Max), per finire col Buddha pasciuto di Gangs of New York, pellicola del 2002 di Martin Scorsese (scenografia di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo).
Tutte le opere sono state realizzate dalla Cinears, la storica società che ha i suoi laboratori all’interno di Cinecittà Studios. Lo speciale allestimento per il red carpet del Festival è a cura degli Studios, in collaborazione con Adriano De Angelis, che per l’occasione ha restaurato e prestato le opere.

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Festival Internazionale del Film di Roma – sculture sul red carpet

Ma a rendere questo straordinario set ancora più interessante sono loro, i più attesi, attori e registi giunti da ogni parte del globo. In paserella attori americani, dai più nazional-popolari ai radical chic, come Sylvester Stallone, Adrien Brody, Jude Law, Bill Murray e James Franco. Poi gli europei: i britannici Charlotte Rampling, Julian Sands, Rebecca Night, Melia Kreiling; i francesi Romain Duris, Déborah François, Anna Mouglalis; gli spagnoli Leonor Watling, Marisa Paredes, Cayetana Guillen Cuervo; il tedesco Sebastian Koch e gli olandesi Lotte Verbeek e Johan Leysen; ancora dalla Russia Aleksei Guskov, Egor Beroev e l’affascinante Anastasia Mikulchina; la lynchiana polacca Karolina Gruszka, insieme a Sambor Czarnota, Borys Szyc e Magdalena Boczarska.
Dall’Asia sul red carpet arrivano i popolari Fan Bingbing, Donnie Yen, Alec Su Youpeng, i talenti giapponesi Ito Hideaki e Mizuno Erina, la diva iraniana Leyla Hatami e l’attrice-cantante indiana Rii Sen.
E l’Italia? A rappresentare il cinema nostrano ci sono, tra gli altri, Luca Argentero, Margherita Buy, Laura Chiatti, Isabella Ferrari, Alessandro Gassman, Claudia Gerini, Eleonora Giorgi, Laura Morante, Stefania Rocca, Sergio Rubini, Lina Sastri, Riccardo Scamarcio, Carlo Verdone, Giuliano Montaldo e Giuseppe Tornatore. Ma questo è solo l’inizio. E per dirla con le parole del neoeletto Barak Obama, “il meglio deve ancora venire”…

– Federica Polidoro

www.romacinemafest.it

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Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

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