Lo sapete che il Ministero degli Esteri è anche un centro d’arte contemporanea? Ecco le foto delle opere della Farnesina. Quelle visibili al pubblico e quelle no

Gran bel segnale verso i cittadini quello che il Ministro degli Affari Esteri rinnova, grossomodo ogni tre mesi, aprendo le sue porte e rendendo fruibile la sua grande collezione d’arte contemporanea messa insieme fin dai tempi di Amintore Fanfani (che si servì della Legge Bottai, quella sul 2%) e poi cresciuta grazie a tante donazioni […]

Gran bel segnale verso i cittadini quello che il Ministro degli Affari Esteri rinnova, grossomodo ogni tre mesi, aprendo le sue porte e rendendo fruibile la sua grande collezione d’arte contemporanea messa insieme fin dai tempi di Amintore Fanfani (che si servì della Legge Bottai, quella sul 2%) e poi cresciuta grazie a tante donazioni e comodati d’uso.
Oggi centinaia di opere sono disseminate tra i tanti piani dell’austero palazzo razionalista, nei corridoi, dentro gli uffici, nelle sale riservate al Ministro, nei saloni. Mescolate con arredi antichi (antichi nel senso di coevi alla progettazione curata, negli anni Trenta, da Del Debbio e Morpurgo per quella che doveva essere la sede del Partito Nazionale Fascista) e con pezzi di design contemporaneo che fanno parte della collezione stessa.
La raccolta è talmente un vanto del Ministero che circa quattro volte l’anno la Farnesina apre i suoi portoni e, grazie a visite guidate da volenterosi dipendenti, conduce ogni volta circa un mezzo migliaio di visitatori a guardare parte della collezione. Noi abbiamo fatto il giro (in occasione dell’ultima apertura, il 19 novembre) e poi ci siamo allargati anche in percorsi che normalmente non sarebbero consentiti al pubblico. Ecco dunque qualche foto.

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