L’estetica digitale nella società. Se ne parla in un convegno internazionale al Centro Pecci di Prato, e a dire la sua c’è pure Artribune

Attivare un processo di cooperazione tra soggetti pubblici o privati, che indirizzano gli orizzonti della loro ricerca verso una dimensione dell’arte “che unisca all’utilizzo delle tecnologie digitali di comunicazione il perseguimento di valori etici e sociali, tesi ad un miglioramento delle condizioni esistenziali dell’individuo e della collettività”. Favorendo la condivisione delle conoscenze tra artisti e […]

Attivare un processo di cooperazione tra soggetti pubblici o privati, che indirizzano gli orizzonti della loro ricerca verso una dimensione dell’arte “che unisca all’utilizzo delle tecnologie digitali di comunicazione il perseguimento di valori etici e sociali, tesi ad un miglioramento delle condizioni esistenziali dell’individuo e della collettività”. Favorendo la condivisione delle conoscenze tra artisti e addetti del settore dell’arte e delle tecnologie digitali, mondo della formazione, e tutti i soggetti, istituzionali e non, interessati al settore.
Questi gli obbiettivi del convegno EduEDA, acronimo che nasconde l’EDUcational Encyclopedia of Digital Arts, un network per la valorizzazione e diffusione collaborativa delle arti digitali, ospitato per due giornate – 23 e 24 novembre – al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Diversi i temi affrontati con contributi anche internazionali, come la sessione Arti digitali e memoria collaborativa, che sabato 24 prevede fra gli altri interventi di Alex Adriansen, Direttore del V2 di Rotterdam, di Theresa Schubert-Minski, dell’Ars Electronica Archive di Linz, di Giulio Verago, Responsabile Programmi Informativi Via Farini, Milano.
E non manca la presenza di Artribune, con l’intervento – via Skype, come in molti casi – di Valentina Tanni, nell’incontro sul tema Quale estetica per le arti digitali? che vede anche contributi – per citare qualcuno – di Maria Grazia Mattei, fondatrice Meet The Media Guru, e di Simona Lodi, direttore artistico dello Share Festival di Torino.

Il programma dettagliato del convegno

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Redazione

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