Amarcord, memorie strazianti, fiumi di lacrime. Al Toronto Film Festival tutti inchiodati alle poltroncine per No Place on Earth, di Janet Tobias. Protagonisti tumulati vivi per 20 mesi In Ucraina per sfuggire ai nazisti…

Superstiti, oltre ai protagonisti dei fatti, anche gli spettatori che sono arrivati alla fine del film. Straziati dal pianto già a metà proiezione, hanno assistito alla ricostruzione degli eventi che coinvolsero un gruppo di famiglie di ebrei ucraini durante la seconda guerra mondiale. “Elegante conclusione” con tanto di tour speleologico delle ormai ultranovantenni vittime degli […]

Superstiti, oltre ai protagonisti dei fatti, anche gli spettatori che sono arrivati alla fine del film. Straziati dal pianto già a metà proiezione, hanno assistito alla ricostruzione degli eventi che coinvolsero un gruppo di famiglie di ebrei ucraini durante la seconda guerra mondiale. “Elegante conclusione” con tanto di tour speleologico delle ormai ultranovantenni vittime degli orrendi fatti. Ci vuole uno stomaco molto forte per non sentirsi male. No Place on Earth, di Janet Tobias, indaga una delle poche storie che riguarda gli ebrei e la seconda guerra mondiale che ancora non è stata oggetto d’indagine.
Nel 1993 Chris Nicola, americano appassionato di speleologia, è in esplorazione nella più lunga cava orizzontale del mondo, in Ucraina appunto, quando si imbatte in alcune tracce di presenza umana come bottoni, chiavi antiche, scarpe da donna… Raccogliendo informazioni nella zona, lo scienziato scopre qualche dettaglio che gli permette, con una ricerca durata oltre nove anni, di risalire agli ebrei superstiti della caverna.
Costruito sulle testimonianze di cinque abitanti della grotta, questo documentario è il testamento dell’ingenuità, della forza di volontà, della resistenza contro tutte le avversità. Un totale di 38 persone di tutte le età vegetarono al buio e all’umidità tra vermi e insetti e fango per 20 mesi. Fino a quando la regione non venne liberata dall’armata sovietica. La più lunga permanenza nel sottosuolo registrata nella storia dell’umanità. I testimoni raccontano come impararono a procurarsi cibo, acqua e come si ingegnarono a salvarsi quando stavano per morire tumulati vivi. Da rabbrividire.

– Federica Polidoro

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

Scopri di più