Succede solo in America. Un gigante della fotografia come Alec Soth si iscrive alle selezioni per un’ignota mostra nel Minnesota, e viene respinto. Che sarebbe accaduto in Italia, secondo voi?

Potreste mai immaginare in Italia un artista sugli scudi – un Mimmo Paladino, per dire, o un Kounellis – che si iscriva a uno sconosciuto concorso di provincia, e non superi neanche la prima selezione? Non lo potreste immaginare, perché cose così accadono solo in America: in Italia il Paladino che si iscrivesse – facciamo […]

Potreste mai immaginare in Italia un artista sugli scudi – un Mimmo Paladino, per dire, o un Kounellis – che si iscriva a uno sconosciuto concorso di provincia, e non superi neanche la prima selezione? Non lo potreste immaginare, perché cose così accadono solo in America: in Italia il Paladino che si iscrivesse – facciamo solo esempi di fantasia – al Premio di Pittura Città di Isernia, o al Concorso Omegna Creativa, avrebbe già la vittoria assicurata in tasca, senza neanche guardare l’opera che presenta.
Negli amati-odiati Usa, invece, accade che un gigante della fotografia come Alec Soth, uno che da 8 anni è nella scuderia Magnum, uno che vanta mostre personali alla Gagosian Gallery di New York, all’High Museum di Atlanta, al Walker Art Center di Minneapolis, uno che nel 2004 ha esposto alla Whitney Biennial, decida di iscriversi alle selezioni per partecipare alla Minnesota State Fair Fine Art Exhibition. E venga – si veda il messaggio qui sopra, se non ci si crede – senza tanti giri di parole trombato…

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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