Quanti sono i collezionisti italiani nella top 200 mondiale? Solo uno, Miuccia. La Germania ne ha 21, ma il Belgio cinque. Quindi il problema non è di crisi economica…

Siamo alle solite: arriva una delle famose “classifiche”, e d’istinto la reazione è: ma sarà affidabile? Come l’avranno condotta? Acquisito ciò, resta comunque valida l’indicazione di un trend, magari numericamente fallibile, ma probabilmente indicativa di un sentiment generale. E qual è quello che emana dalla “top” di turno? Che l’Italia non esiste a livello di […]

Siamo alle solite: arriva una delle famose “classifiche”, e d’istinto la reazione è: ma sarà affidabile? Come l’avranno condotta? Acquisito ciò, resta comunque valida l’indicazione di un trend, magari numericamente fallibile, ma probabilmente indicativa di un sentiment generale. E qual è quello che emana dalla “top” di turno? Che l’Italia non esiste a livello di collezionismo mondiale d’arte. Con diversi dati di raffronto che vanno in questa direzione.
La fonte è la 200 Top Collectors pubblicata dalla rivista ARTnews, realizzata intervistando collezionisti, dealers e case d’asta, direttori di musei, curatori e consulenti di 22 diversi paesi. Le prime dieci posizioni non destano grosse sorprese, anzi probabilmente sono le stesse che ogni addetto – più o meno – avrebbe messo in fila senza fare grosse consultazioni: al vertice i signori LVMH Hélène e Bernard Arnault, seguiti da habitué come Debra e Leon Black, Edythe L. ed Eli Broad, Pierre Chen, Alexandra e Steven A. Cohen, Jo Carole e Ronald S. Lauder, Dimitri Mavromatis, Philip S. Niarchos, François Pinault, Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani.
Ma è compulsando il grosso della classifica che arrivano le sorprese: e riguardano in primis proprio l’Italia. Già, perché il Paese che storicamente ha creato la figura del mecenate e del collezionista, oggi non può contare che in una sola presenza nell’élite globale: quella – prevedibile – di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Colpa della crisi economica che ci attanaglia? Falso problema, decisamente, e non solo perché guarda caso solo nei top ten ci sono ben due collezionisti greci: ma andando a raggruppare per provenienza, si nota che se la merkeliana Germania ne allinea 21, il piccolo e non certo florido Belgio ne può vantare cinque, nei 200… Allora? Non sarà che dalle nostre parti anche i collezionisti d’arte, oltre a guardarsi un po’ troppo l’ombelico, riescono ad annichilire la propria attività in nome di giochetti di potere e camarille varie, scomparendo così davanti al mondo?

– Massimo Mattioli

La top 200 completa di ARTnews

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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