La forma, e il segno, dell’Informale. Morto a Parigi a novantuno anni il grande pittore francese Georges Mathieu

L’aneddotica popolare di lui ricorda l’episodio accaduto nel 1956, quando realizzò in mezz’ora un dipinto di 48 metri quadrati, utilizzando ottocento tubetti di colore a olio. Ma la storia è più obbiettiva, e ancor più ora che è morto – a Parigi, all’età di 91 anni – iscrive Georges Mathieu nel pantheon degli artisti informali. […]

L’aneddotica popolare di lui ricorda l’episodio accaduto nel 1956, quando realizzò in mezz’ora un dipinto di 48 metri quadrati, utilizzando ottocento tubetti di colore a olio. Ma la storia è più obbiettiva, e ancor più ora che è morto – a Parigi, all’età di 91 anni – iscrive Georges Mathieu nel pantheon degli artisti informali. La scomparsa risale a domenica 10 giugno, all’ospedale Ambroise-Paré di Boulogne-Billancourt, anche se la notizia è trapelata soltanto oggi.
Nato il 27 gennaio 1921 a Boulogne-sur-Mer, dopo aver studiato filosofia e letteratura, agli inizi degli anni Quaranta Mathieu decide di dedicarsi interamente alla pittura, che approccia da autodidatta, presto attratto dai segni della calligrafia giapponese, che ne influenzano prima gli esiti nell’ambito dell’astrattismo lirico, poi appunto l’adesione all’Informel. Con il gruppo riunitosi attorno a Michel Tapié conosce il successo  internazionale, esponendo nel 1959 a dOCUMENTA Kassel, fra le prime di una grande serie di importanti esposizioni, fra Parigi e New York.

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