Berlin Updates: da Diane Arbus a Julian Schnabel, dal Checkpoint Charlie a Mitte, tutta la non-fiera del Gallery Weekend in un megatour fotografico

Cinquantuno gallerie, decine di appuntamenti, tre giorni dal ritmo più che serrato. Numeri da panzer per l’ottava edizione della Gallery Weekend di Berlino, la non-fiera ideata a suo tempo da Michael Neff, già di stanza alla Fine Art Fair di Francoforte: porte aperte in galleria, dal venerdì sera alla domenica; dall’area del Checkpoint Charlie, piccola […]

Cinquantuno gallerie, decine di appuntamenti, tre giorni dal ritmo più che serrato. Numeri da panzer per l’ottava edizione della Gallery Weekend di Berlino, la non-fiera ideata a suo tempo da Michael Neff, già di stanza alla Fine Art Fair di Francoforte: porte aperte in galleria, dal venerdì sera alla domenica; dall’area del Checkpoint Charlie, piccola mecca del contemporaneo, fino a Mitte, con il volano della vicina Biennale. C’è chi mette mano al magazzino, ma che magazzino: Diane Arbus da Kicken, o la strana coppia Warhol – Arp da Crone; ci sono nomi grossi come Zaha Adid da Buchmann o Schnabel da Contemporary Fine Art; ma anche emergenti già in rampa di lancio come Michele Di Menna da Kamm.
Chi partecipa alla Gallery Weekend offre assist succosi anche ai vicini di casa: non è infrequente trovare insolitamente aperti, magari proprio con nuovi progetti, anche i dirimpettai. Capita al civico 26 di Rudi-Dutschke-Strasse, autentico condominio dell’arte: Michael Williams illumina la VW con il suo pop, mentre nella collettiva da Alexander Levy brillano le installazioni di Ekaterina Burlyga. Situazione analoga al 13 Augustrasse, dove Eigen + Art e Michael Fuchs partecipano all’evento rispettivamente con Martin Eder e Andreas Golder. Ma la parte del leone la fanno i due piani della CWC: la figurazione vaporosa di Nikolai Malakov apre la strada alla collettiva fotografica con i vip di Martin Schoeller e, soprattutto, quelli di Nadav Kander. Tracey Emin costa un occhio? Prendetevene un occhio! Sotto i cinquemila euro il dettaglio del suo ritratto firmato Kander.

– Francesco Sala

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Francesco Sala

Francesco Sala

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