Se i Professori al governo si dicono sostenitori della meritocrazia, perché il direttore degli Uffizi deve guadagnare meno di 2mila euro al mese? E una lettera aperta sta facendo il giro del mondo

Chissà cosa ne pensano il premier Monti e il ministro Severino, i quali – dopo la pubblicazione dei loro introiti annuali – hanno detto che il denaro è solo un giusto riconoscimento del merito? È questo in sostanza l’interrogativo che emerge dalla lettera aperta inviata da qualche giorno ai politici italiani da un gruppo di […]

Chissà cosa ne pensano il premier Monti e il ministro Severino, i quali – dopo la pubblicazione dei loro introiti annuali – hanno detto che il denaro è solo un giusto riconoscimento del merito? È questo in sostanza l’interrogativo che emerge dalla lettera aperta inviata da qualche giorno ai politici italiani da un gruppo di direttori di musei ed istituzioni culturali. Lettera che da allora impazza nel tam tam della rete, ripresa anche dai media internazionali.
La domanda in realtà ne nasconde un’altra, più focalizzata: è giusto che il direttore di un museo che fa milioni di visitatori all’anno, con un carico di responsabilità altissimo, guadagni un quarto di un qualsiasi usciere del Senato? Perché questo è ciò che accade in Italia, ed i funzionari vogliono che su questo si apra un dibattito. L’esempio più noto è quello di Antonio Natali, direttore degli Uffizi dal 1980, museo che nel 2011 ha richiamato quasi 2 milioni di visitatori, beneficiario di uno stipendio di 1890 euro al mese. Riconoscimenti che, a parte i raffronti nazionali, non reggono il confronto con i colleghi europei: un direttore di museo in Spagna, ad esempio, guadagna mediamente 60mila euro all’anno.
Quello di Natali è un caso isolato? Neanche per sogno. Ecco il motivo del documento, sottoscritto infatti da tanti studiosi responsabili di importanti strutture museali, da Anna Coliva, della Galleria Borghese, a Maria Grazia Bernardini, del Museo di Castel Sant’Angelo, da Andreina Draghi, del Museo di Palazzo Venezia, ad Anna Lo Bianco, direttore della Galleria nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini. Si chiede loro, giustamente, di fare i direttori manager, ma li si gratifica con stipendi da bidelli…

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Redazione

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