Quali direttori sceglieranno il direttore? In esclusiva i cinque nomi della giuria che selezionerà il vincitore per la genovese Villa Croce

Laboratorio Genova, si potrebbe dire. Sì perché continuare a dare conferme ed a configurarsi come ‘buona pratica’ il movimento che ha portato alla pubblicazione del bando per la nuova direzione artistica di Villa Croce, storico centro d’arte contemporanea genovese. Prima la raccolta di firme per evitare la chiusura del museo, poi le petizioni, poi le […]

Laboratorio Genova, si potrebbe dire. Sì perché continuare a dare conferme ed a configurarsi come ‘buona pratica’ il movimento che ha portato alla pubblicazione del bando per la nuova direzione artistica di Villa Croce, storico centro d’arte contemporanea genovese. Prima la raccolta di firme per evitare la chiusura del museo, poi le petizioni, poi le pressioni sulla politica per ottenere percorsi di qualità, poi la ricerca di una governance sostenibile per la fase di transizione (le procedure concorsuali sono state affidate alla Fondazione Palazzo Ducale), poi la scrittura di un concorso vero. Quello che mancava (oltre ai soldi, ma con i pochi che ci saranno dovrà essere il prescelto a confrontarsi) per selezionare un nuovo direttore per il museo era una credibile e inattaccabile giuria. Adesso c’è.
Salvo smentite, quindi, la scelta sarà responsabilità di cinque professionisti, tutti di alto livello, tutti direttori di museo, tutti fini conoscitori delle problematiche che uno spazio pubblico per l’arte deve affrontare. I nomi (ancora ufficiosi)? Eccolo qui: c’è Marina Pugliese, capa del recentemente inaugurato Museo del 900 di Milano. C’è Giacinto di Pietrantonio direttore della Gamec di Bergamo. C’è Letizia Ragaglia che sta alla testa (e nel cuore) del Museion di Bolzano. C’è Luca Massimo Barbero fino a pochi mesi fa direttore del Macro di Roma e oggi tornato alla Guggenheim di Venezia e c’è poi Andrea Viliani, direttore della Fondazione Galleria Civica di Trento. Una selezione un filo sbilanciata verso il nord ma di indubitabile profilo, che garantirà per Villa Croce una scelta tecnica. Come accade nel governo nazionale, così nelle giurie per la scelta dei direttori: nessun politico, nessun notabile, nessun raccomandato, nessun funzionario. Il direttore viene scelto da altri direttori, da professionisti che sanno alla perfezione di cosa si sta parlando. La cosa ha tutta l’aria di essere positiva e, appunto, conferma l’eccellente lavoro che il sistema-Genova è, insospettabilmente, riuscito a mettere in piedi negli ultimi mesi. Dubitiamo in effetti che, da Nuoro a Napoli e dovunque ci sia la necessità di selezionare nuove figure direttive per i musei d’arte contemporanea, si proceda in maniera così cristallina.
E i candidati? Per loro ci sono ancora tre settimane di tempo per aderire al bando. Dopodiché la giuria si riunirà e presumibilmente da giugno 2012 un solo fortunato firmerà l’ormai famoso co.co.pro da 40mila euro lordi all’anno. Un po’ povero, ma ambitissimo.

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