Art week New York, partono pure le aste di contemporaneo. Apre Christie’s, che strizza l’occhio alle opere affordables…

Art week newyorkese uguale Armory Show? Non solo, apparte che c’è sempre la pletora di fiere collaterali, ma poi ci sono le aste del contemporaneo, che quest’anno – non ci fermiamo più! – documenteremo anche con i nostri videoblitz. Inaugura Christie’s, con l’asta First Open, an auction of Post-War and Contemporary Art, il 7 marzo, […]

Art week newyorkese uguale Armory Show? Non solo, apparte che c’è sempre la pletora di fiere collaterali, ma poi ci sono le aste del contemporaneo, che quest’anno – non ci fermiamo più! – documenteremo anche con i nostri videoblitz. Inaugura Christie’s, con l’asta First Open, an auction of Post-War and Contemporary Art, il 7 marzo, che include anche 45 lotti dalla notissima Peter Norton Collection.
Duecento in totale i lotti presentati, che includono grandi nomi come Andy Warhol e Robert Rauschenberg e giovani autori come Ion Birch e Michael Scoggins, il tutto con range di prezzi più accessibili per una stima totale di 8 milioni di dollari. First Open infatti è una nuova categoria di Christie’s che vuole dare la possibilità ai nuovi collezionisti di affacciarsi nel mondo dell’arte contemporanea, oltre ad offrire opere con prezzi più importanti per i collezionisti più navigati. Una strategia azzeccata vista la tendenza del 2011 che vede le opere nella fascia “affordable” aggiudicarsi sempre più terreno nelle aste, in altre parole, il 69% delle opere vendute in asta nel 2011 era compresa nella fascia dei $5mila.
Si va dai $1.500 per un’opera di Merce Cunningham, Diptych No 6, fino ad Untitled di Rudolf Stingel, o L’Erratique di Jean Dubuffet del 1961, stimate $300-500mila. Dopo il successo della vendita lo scorso novembre della prima parte della Peter Norton Collection, che ha raddoppiato le stime con un totale di $30 milioni segnando 15 record, nell’asta First Open troveremo 45 opere tra cui Janine Antoni, Sophie Calle, Chuck Close, Martin Creed, Wim Delvoye, Jim Hodges, Annette Messager, Mariko Mori, Takashi Murakami, Yoshitomo Nara, Shirin Neshat, Catherine Opie, Cornelia Parker, Jim Shaw, Yinka Shonibare, Do Ho Suh, Fred Tomaselli, Kara Walker e Christopher Wool. Tra gli highlights l’androgina figura di Mark Webber di Elizabeth Peyton, stimato $200-300mila, una rara opera di Ed Ruscha, Blue Scream del 1964 ($150-200mila).
Inoltre, 5 opere donate da Jim Hodges, Roni Horn, Jack Pierson, Marilyn Minter e Dahn Vo, verranno devolute in beneficenza per The Trevor Project, un’organizzazione che si occupa di sostenere e prevenire i suicidi nei giovani omosessuali, stimati tra i $4-20mila. Altri highlights in catalogo sono Josef Albers, Homage to the Square: Sudden Spring, 1956 ($250-350mila); Thomas Struth, El Capitan (Yosemite National Park), California, 1999 ($100-150mila); Robert Rauschenberg, Pastoral (Runts), 2007 ($250-350mila); Christopher Wool, Untitled, 2007 ($150-200mila); Andy Warhol, Self-Portrait, 1986 ($120-180mila); Alighiero Boetti, Arazzi: Piegare e Spiegare ($10-15mila).

– Martina Gambillara

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Martina Gambillara

Martina Gambillara

Martina Gambillara (Padova, 1984), laureata in Economia e Gestione dell'Arte, si è interessata fin dai primi anni dell'università al rapporto tra arte e mercato, culminato nella tesi Specialistica in cui ha indagato il fenomeno della speculazione nel mercato dell'arte cinese…

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