Miami Updates: ma il gigante Art Basel allora a volte diventa un pachiderma? Sì, sui social network è praticamente assente

Lo sappiamo bene, gestire la più importante fiera d’arte del mondo è un po’ come gestire una grande industria. Tutto il lavoro di un anno si brucia in quattro giorni, ci si trova a vedersi passare sotto gli occhi i più grandi players del globo, con affari da milioni di dollari. Ma tutto questo non […]

Lo sappiamo bene, gestire la più importante fiera d’arte del mondo è un po’ come gestire una grande industria. Tutto il lavoro di un anno si brucia in quattro giorni, ci si trova a vedersi passare sotto gli occhi i più grandi players del globo, con affari da milioni di dollari. Ma tutto questo non può diventare una scusante per delle perdite di agilità che hanno del clamoroso, oltre che dell’ingenuo.
Già, la perfetta “macchina da guerra” di Art Basel Miami Beach non è immune da difetti: che diventano una vera e propria miopia se non si coglie la valenza della più importante novità del terzo millennio in tema di comunicazione, ovvero dei social network. Il riscontro è alla portata di tutti, con pochi click: nel momento in cui scriviamo, dalla pagina Facebook della fiera risultano appena cinque post nelle ultime 24 ore, una frequenza di aggiornamento facilmente superata anche da pensionati alle prime armi. E a livello di qualità dei messaggi, va decisamente peggio: non si fa che ribadire appuntamenti per qualche talk, o per qualche proiezione video, tutte informazioni già presenti nei programmi facilmente accessibili dal sito. Nessun tentativo di utilizzare il mezzo con efficacia, per veicolare eventi live, con foto, video, per dare un’idea del clima che corre per la fiera, per fare del sano gossip, pure….
E non va molto meglio neanche su Twitter: blandissima frequenza di “cinguettii”, stessa qualità, nessuna sensazione di partecipare all’evento che è il plus dimostrato dallo strumento. Va bene che l’interlocutore privilegiato da Art Basel è il collezionista established settantenne, ma di questo passo, ci si aliena un’intera generazione di interlocutori…

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Redazione

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