Apre Bonito Oliva, chiude Kosuth. Fra collezionismo e committenza, ecco il programma del festival di Faenza

Pochi giorni, e poi sarà Festival dell’arte Contemporanea. Che quest’anno terrà banco a Faenza dal 20 al 22 maggio con un tema sempre in prima linea nel dibattito contemporaneo: Collezionismo e committenza. Sono queste le parole chiave del confronto ideato da Angela Vettese, Carlos Basualdo e Pier Luigi Sacco per una quarta edizione che, fisiologicamente, […]

Pochi giorni, e poi sarà Festival dell’arte Contemporanea. Che quest’anno terrà banco a Faenza dal 20 al 22 maggio con un tema sempre in prima linea nel dibattito contemporaneo: Collezionismo e committenza. Sono queste le parole chiave del confronto ideato da Angela Vettese, Carlos Basualdo e Pier Luigi Sacco per una quarta edizione che, fisiologicamente, affronterà anche i temi della crisi, dei tagli alla cultura, degli investimenti a pioggia, della finanziaria, e tutte quelle problematiche che assillano il mondo dell’arte e della cultura di questi tempi.
Il parterre? Tutto da scoprire: si comincia con Achille Bonito Oliva in un confronto con Massimo Cacciari sull’arte pubblica, si chiude con una star dell’arte contemporanea, Joseph Kosuth, intervistato dalla padrona di casa Angela Vettese. In mezzo, un ventaglio di appuntamenti con grandi protagonisti del mondo dell’arte e della cultura italiana con un’accezione multidisciplinare, che racconta anche come si percepiscono collezionismo e committenza in altri settori della creatività. Dal design, su cui ci rendono edotti Luca Molinari ed Ennio Brion, all’architettura, raccontata da personaggi come Julia Peyton Jones e Pippo Ciorra, o da Simona Malvezzi dello studio Kuehn e Malvezzi in conversazione con Marinella Paderni. Il food design è affrontato dal direttore di Artribune, Massimiliano Tonelli, che incontra Pier Giorgio Parini, chef dell’Osteria Povero Diavolo di Torriana, tra i 10 giovani della classifica del Wall Street Journal.
E l’arte? Non manca di certo con personaggi come Grazia Toderi, Gianfranco Baruchello (in conversazione con Mr. Obrist), Alfredo Pirri, Alberto Garutti, Mark Dion, Goshka Macuga – in un confronto con Milovan Farronato -, Dmitry Vilensky, fondatore di Chto Delat?, Anna Galtarossa, Paolo Gonzato… E ci saranno anche i più desiderati, i collezionisti, ma solo quelli che hanno in qualche modo aperto la propria collezione al pubblico, da Egidio Marzona, le cui passioni private sono racchiuse all’Hamburger Banhof di Berlino, ad Angela e Massimo Lauro, de Il Giardino dei Lauri di Città della Pieve, da Giorgio Fasol, che racconta la mostra al MART Linguaggi e sperimentazioni, a Giuseppe Iannaccone, per l’esperienza di ACACIA. Fino ad un ciclo che fa incontrare in un what if? improbabile le Vite Parallele di grandi della storia oggi ormai scomparsi, da Ambroise Vollard a Ileana Sonnabend, da Leo Castelli a Palma Bucarelli.

Il programma del festival

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Redazione

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