C’è anche un’Italia olfattiva. E la racconta un albanese, Helidon Gjergji, a Faenza

Se ne sono viste e se ne vedranno di tutti i tipi, ancora fino a dicembre, per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia: i classici convegni, dibattiti, mostre, ma anche installazioni di ogni genere, luminarie di tutti i colori, tutti gli aspetti della creatività coinvolti o mixati. Ma questa doveva ancora capitare: storie, emozioni, suggestioni italiche […]

Se ne sono viste e se ne vedranno di tutti i tipi, ancora fino a dicembre, per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia: i classici convegni, dibattiti, mostre, ma anche installazioni di ogni genere, luminarie di tutti i colori, tutti gli aspetti della creatività coinvolti o mixati.
Ma questa doveva ancora capitare: storie, emozioni, suggestioni italiche raccontate con i profumi. A farlo è l’artista albanese Helidon Gjergji, con una riformulazione di quella Installazione Olfattiva realizzata nel 2010 per Manifesta8, e riconosciuta da molti come una delle opere più interessanti della Biennale Itinerante. Lo scenario? Il Museo Internazionale della Ceramica in Faenza, dove Gjergji arriva per una due giorni promossa dal Festival dell’arte Contemporanea – in collaborazione con il MIC – come anticipazione di Forms of collecting/ Forme della committenza, quarta edizione della rassegna.
Ospite dello spazio per residenze del Museo Carlo Zauli, l’artista sarà protagonista – venerdì 29 aprile, alle 19 – di una conversazione su una forma di committenza inedita, the Facades project, progetto ideato nel 2000 dal sindaco di Tirana, Edi Rama. Sarà invece l’Istituto ISA Ballardini ad ospitare – sabato 30 aprile, dalle 10.30 alle 12.30 – i ragazzi di Faenza pronti all’esperienza sensorial-nasale…

www.festivalartecontemporanea.it

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Redazione

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