Chipperfield a Bari: parte il progetto Fondazione Bari Arte Contemporanea

Dopo tanto parlare, si passa ai fatti. E per dare l’abbrivo alla Fondazione Bari Arte Contemporanea, arriva in Puglia l’archistar britannica David Chipperfield, incaricato dalla Fondazione Morra Greco di elaborare un progetto di riconversione museale del Teatro Margherita, come stabilito nel protocollo di intesa siglato il 2 dicembre 2010 col Comune di Bari. Il BAC – questo l’acronimo – […]

Dopo tanto parlare, si passa ai fatti. E per dare l’abbrivo alla Fondazione Bari Arte Contemporanea, arriva in Puglia l’archistar britannica David Chipperfield, incaricato dalla Fondazione Morra Greco di elaborare un progetto di riconversione museale del Teatro Margherita, come stabilito nel protocollo di intesa siglato il 2 dicembre 2010 col Comune di Bari. Il BAC – questo l’acronimo – sarà improntato a un modello di partecipazione mista, basato su una proposta di fattibilità del Centro per le arti contemporanee, da realizzare negli spazi del Teatro Margherita e del vecchio Mercato del pesce di piazza del Ferrarese.
La proposta progettuale preliminare è stata presentata da Chipperfield lo scorso 26 marzo nella sala consiliare del Comune di Bari, affollatissima per l’occasione. Durante la conferenza stampa è emerso che gli spazi del Teatro saranno sottoposti a una tripartizione – rispettosa dell’assetto originario dell’immobile -, che individua nuove funzionalità per le aree già esistenti. A partire dal backstage che, configurandosi come uno spazio neutro, scarsamente caratterizzato da un punto di vista strutturale, ben si presta a interventi tecnici incisivi tesi a farne l’area espositiva principale, suddivisa su tre livelli. Proseguendo con la platea, che sarà caratterizzata da una scala elicoidale dal forte impatto scenografico, funzionale al collegamento di spazi espositivi temporanei. Per finire poi col foyer che accoglierà la biglietteria, la caffetteria e il bookshop.
L’intervento di Chipperfield è volutamente minimale e rispettoso delle stratificazioni storiche che si sono accumulate nel corso degli anni. Ispirato allo stile Liberty, l’attuale teatro fu costruito in sostituzione di un precedente esemplare in legno, andato distrutto in un incendio. Il Margherita è il primo edificio barese costruito interamente in cemento armato, poggiante su pilastri che, conficcati nel fondale marino, tengono sospesa la struttura sul mare, inizialmente collegata alla terraferma da un pontile, poi eliminato in seguito alla costruzione del lungomare Augusto Imperatore. L’aspetto scabro e cadente, proprio dello stato di semirudere, che il teatro presenta al suo interno, con i pilastri e i paramenti murari lasciati a vista, non sarà intaccato dagli interventi di ripristino, al contrario diventerà la caratteristica peculiare di una riconversione d’uso condotta nel segno della continuità storica. Naturalmente sarà necessario garantire condizioni ambientali favorevoli alla conservazione delle opere esposte, provvedendo in particolare a isolare dall’umidità la struttura sospesa sul mare.
Oltre a Chipperfield, a descrivere gli aspetti giuridici, finanziari, culturali, architettonici e museali del progetto, erano presenti fra gli altri Pierpaolo Forte, docente di Diritto Amministrativo; Jorg Heiser, condirettore della rivista londinese Frieze e curatore della mostra Trailer Park, allestita negli spazi del Teatro con una selezione di opere della fondazione Morra Greco; Vito Labarile, Incaricato del Sindaco per le Arti Visive; Stefano Caldoro, Presidente della Regione Campania; Michele Emiliano, Sindaco di Bari; l’on. Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Regionali.
Rimaniamo comunque in attesa di conoscere la versione definitiva del progetto che è ormai in dirittura di arrivo.

Anna Saba Didonato

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