Per odio dell’amore. La pena di morte e la condizione degli omosessuali in Iran

Un film, una campagna mediatica, uno strumento concreto di solidarietà. In 13 minuti la storia di due giovani amanti gay, uccisi in Iran dallo Stato. Ecco come condividere il video e aiutare chi combatte l’abominio dell’omofobia e della pena capitale

Il 13 novembre del 2005 Mokhtar N. e Ali A., due giovani iraniani, venivano giustiziati con una corda al collo, per via del loro orientamento sessuale. Come loro tanti, tantissimi omosessualiin Iran hanno perso la vita per mano dello Stato. Sacrificati in pubblica piazza, dati in pasto al disprezzo della folla e alla compassione del mondo, nel segno di una cultura bigotta, di una ferocia impunita, di una legge morale capovolta. Un orrore che si ripete in almeno 5 dei 76 Paesi che giudicano illegale l’omosessualità. La pena di morte – abominio assoluto nel caso di qualunque delitto, anche il più grave – è infatti solo la più mostruosa delle conseguenze, laddove la discriminazione esiste non solo al livello del giudizio personale e degli orientamenti collettivi, ma anche sul piano stesso delle leggi.

Impiccagioni in Iran, per ragioni di orientamento sessuale

Impiccagioni in Iran, per ragioni di orientamento sessuale

Il cortometraggio di Darwin Serink, ABAN + KHORSHID, parte dalla vicenda di Mokhtar e Ali per ricostruire i momenti salienti di una storia di cronacaagghiacciante, in cui l’amore e la libertà sono orizzonti invisibili, utopie incagliate tra le pieghe di una quotidianità faticosa, disperata. Un film delicato, costellato di piccole metafore e affidato ad un realismo crudo, sottilmente poetico, senza fronzoli né indugi letterari, narrativi, estetizzanti. Efficace, fino a togliere le parole, ABAN + KHORSHID  accompagna – tra flashback affettuosi e progressivo pathos –  la vicenda di due martiriuccisi per odio dell’amore.
Ed è il cinema d’impegno civile che, in casi come questo, diventa anche manifesto culturale, campagna mediatica e strumento di solidarietà concreta: la produzione chiede infatti di condividere il video attraverso i social, usando l’hashtag #LOVEisbeingEXECUTED e aggiungendo il nome della propria organizzazione non profit preferita, attiva nel campo dei diritti umani. A fine dicembre 2015 sarà devoluta una donazione alle tre organizzazioni più votate dagli spettatori.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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