Tenero, cinico, etico, ironico. Il Natale in video di Artribune Television

Videocartoline, short film, animazioni, spot. Una piccola selezione natalizia, da gustarvi in leggerezza. Per ridere, sorridere, intenerirsi, riflettere o inquietarsi... Buona visione e Buon Natale, da Artribune Television!

Immancabili, arrivano gli auguri di Artribune Television. Per un Natale meno stressante possibile, sereno e anche creativo, come piace a noi; che per voi abbiamo selezionato una carrellata augurale di short film, video cartoline e piccole storie animate. Da gustarsi in leggerezza, durante un break rubato alla frenetica vigilia.

National Film Board of Canada si è domandato come dev’essere il Natale degli architetti radical-chic. Metti una famiglia con un papà e una mamma che vivono di maquette, progetti ed archistar, tra Bauhaus e Frank Gehry: dall’albero ai regali, passando per la torta del cenone, sarà tutto un tripudio di linee pure, di razionalismi, di forme neobarocche e di citazioni quotidiane. Ma come farà il povero Santa Claus a passare da un comignolo hi-tech, con un soffitto iper flat?

Tra le tante cartoline animate diffuse sul web, ci piace condividere questa, confezionata da Condé Nast per i suoi lettori. Perché nel raccontare la sua “formula segreta”, il mega colosso editoriale racconta anche il Dna di una Nazione: essere designer, ingegneri, architetti, innovatori, narratori, strateghi, ricercatori, produttori, inventori, sviluppatori, sognatori, appassionati. In una parola, essere Italiani. Grafica semplicissima e messaggio diretto. Giusto per ricordarci chi siamo, in mezzo a tanta foschia.

Non c’è festa tradizionale che non sveli la sua brava anima gotica-cinica-ironica. Ci pensa stavolta Rino Stefano Tagliaferro, giovane e talentuoso videomaker, a dare voce al lato sinistro del Natale, con uno dei suoi short film animati, fatti di fotografie modificate in movimento. Il carosello di inquietanti Babbo Natale, tra pargoli in lacrime e scene da film horror, è irresistibile. L’antidoto migliore a tutta la retorica di cui gronda, inevitabilmente, ogni santo, candido dicembre.

Ancora per chi coltiva, anche a Natale, la sua vena cinica. Raffinata come una vecchia illustrazione  per bambini, cattiva come una puntata di South Park, ecco un’animazione di Joëlle Carreño. Essere fuori dal coro, con un lanciafiamme in mano: lo spirito della festa, secondo la piccola Clara (direttamente dal corridoio di Shining). Dolce come una canzoncina di Natale cantata al contrario, Clara is not your friend.

Momento tenerezza. Di aziende che producono video in occasione del Natale, ce ne sono tante. Noi abbiamo scelto la catena di negozi di giocattoli John Lewi, il cui spot natalizio è ormai un appuntamento di rito in Inghilterra. L’anno scorso fu la storia de “L’orso e la lepre”, stavolta si tratta di un’amicizia speciale, quella tra Sam e Monty. Un bambino ed un pinguino: inseparabili. La realtà si mescola all’immaginazione, e il Natale torna ad essere la festa dei più piccoli, dei balocchi, delle fantasticherie.

John Lewi

John Lewi

Accantonato ogni spirito consumistico, il brand britannico punta tutto sul binomio gioco-innocenza. Con un messaggio: il miglior regalo è quello che vuol rendere felice chi si ama. Guardando oltre la propria prospettiva. Proprio come Sam, con l’amico pinguino. A cui regalò una fidanzata, per guarirlo dalla sua malinconia. Il possesso?  Roba da adulti. E John Lewi prova a riportarci, per qualche minuto, ad altezza bambino. Con tutto l’incantesimo del caso.

Il vero senso del Natale? Per chi ha incamerato un po’ di spirito cristiano, questa è la festa della generosità, della solidarietà, di uno sguardo più umano verso l’altro. Come da biblica lezione. E allora non possiamo che applaudire – per le motivazioni umanitarie, ma anche per l’eccellente realizzazione – al progetto Charity tree, dello studio d’architettura ungherese Hello Wood, issato in una delle piazze centrali di Budapest. Si tratta di uno strano albero, realizzato con 5000 ceppi di legna accatastata, alto 11 metri, largo 4,5, per un peso di 150 quintali. Ecologica, suggestiva, ma soprattutto etica, la scultura – che all’interno ha un piccolo spazio vuoto per pregare e meditare, nel cuore del caos urbano – dopo le feste verrà smembrata e donata alle famiglie bisognose: un bel bottino di legna da ardere, per far fronte al rigido inverno ungherese.

L’avrete già visto do sicuro, data la cifra stellare che compare sul contatore di Youtube. Ma vogliamo inserirlo lo stesso in questa mini lista natalizia, a beneficio di chi non lo conosce e di chi vorrà gustarselo daccapo. Parliamo del video dei mitici The Jackal, campioni della nuova satira made in web, recentemente approdati in tv grazie alle loro esilaranti, intelligenti, accuratissime video produzioni.
E come non adorare questo collage di finti trailer, ispirati allo stile di alcuni registi italiani? I film di Natale secondo Sergio Leone, Paolo Sorrentino, Gabriele Muccino, Vittorio De Sica, i fratelli Vanzina, Stefano Sollima. Dal cinepanettone, sboccato e caciarone, alla “Grande Bellezza” versione tombola-party, i registri, i tagli, le citazioni sono assolutamente perfetti. In chiusura una segnalazione: “Ogni Maledetto Natale”,  il film di Corrado Guzzanti e Valerio Mastrandrea, era in realtà l’oggetto dello spot. Un viral promozionale, diffuso in occasione dell’uscita nelle sale, affidato proprio al brillante gruppo di comici e autori partenopei. Ad oggi quasi 760mila visualizzazioni: obiettivo viralità raggiunto. Tra celebrazione e sfottò, nel nome del cinema italiano.

Sulla stessa scia si muove Fourgrounds Film, casa di produzione video e cinematografica canadese, che sforna il secondo volume di The Auteurs of Christmas: scene brevissime e studiatissime, con cui riproporre lo stile iconico di grandi registi internazionali. Il tema? Il Natale, naturalmente. Da Quentin Tarantino ad Alfred Hitchcock, da Jean-Luc Godard a Charlie Chaplin, da Terrence Malick a David Lynch, il comico, l’onirico, il pulp, il drammatico, il giallo ed il noir, il catastrofico e l’esistenzialista, si alternano senza soluzione di continuità. Per un collage di micro remake, infedeli e azzeccatissimi.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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