Italian Textile Sonata, concerto per macchine tessili. Tutti i suoni di una fabbrica

Una performance al Museo del Tessuto di Prato, tra sperimentazione musicale e manipolazione di materia acustica. L'anima sonora di un'azienda tessile, catturata grazie a una partitura originale: il duo Pastis suona strumenti e macchinari

Associare la produzione industriale alla dimensione sonora, in chiave estetica e creativa: un esercizio che non smette di sedurre. Perchè il suono che riempie i padiglioni delle aziende o dei grandi laboratori artigianali è una delle caratteristiche più avvolgenti per chiunque passi attraverso questi spazi. Una suggestione che cambia, col cambiare dei tempi e delle tecnologie: dal baccano di vecchi telai, presse, ingranaggi e marchingegni pesanti, che caratterizzava i luoghi della produzione, ai ronzii sommessi, i rumori percussivi ipnotici e i fruscii immateriali delle apparecchiature odierne, sempre più raffinate e hi-tech.
Da qui è partito l’interessante progetto Italian Textile Sonata, nato da un’idea di Alessio Ranallo e realizzato dal duo Pastis (Marco e Saverio Lanza) specializzato in opere multimediali che partono dal concetto di musica concreta, sfruttando i suoni della realtà. L’occasione è a celebrazione della fusione tra il Lanificio Pecci e la giovane azienda Ego, che insieme hanno dato vita alla newco Expe.

Italian Textile Sonata

Italian Textile Sonata

Lo scorso 16 novembre, presso il Museo del Tessuto di Prato, Italian Textile Sonata ha trasformato i macchinari tessili presenti in strumenti musicali, suonati insieme a quelli tradizionali, per eseguire una partitura inedita e assolutamente contemporanea. Una maniera per raccontare, attraverso la sperimentazione creativa, il senso di una relazione virtuosa fra saperi antichi e tecnologie d’avanguardia: strategia identitaria che connota la migliore tradizione industriale italiana – quella del tessuto, della moda e del design in cima – e che sempre più si rivela vincente, nell’ottica del superamento di una crisi connessa anche all’appiattimento della globalizzazione e all’abbattimento della qualità.
L’installazione di Pastis, animata da incursioni sonore eterogenee, ha dato vita ad un’orchestrazione assolutamente atipica, in cui la sapienza del liutaio e la perizia dell’ingegnere meccanico, la gestualità dell’operaio e il rito appassionato del musicista, si sono fusi in un gioco di sovrapposizioni, confondendo funzionalità e diletto, codici armonici e liturgie artigianali, luoghi dell’operosità e luoghi della bellezza.
Un assaggio della performance, in questo breve video che ne documenta alcuni passaggi, col commento di Francesco Giomi, compositore e direttore del Festival Tempo Reale.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

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