Angelo Filomeno incontra Helidon Gjergji. In Puglia

Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare – fino al 2 settembre 2016. L'estetica del thanatos nei ricami di Angelo Filomeno e il dramma dell'immigrazione nell'opera di Helidon Gjergji. In dialogo sullo sfondo delle due mostre ospitate dall’istituzione pugliese.

DUE ARTISTI, DUE MOSTRE
La sintesi degli opposti: da una parte, il primitivismo ispirato alla cultura africana e l’estetica di thanatos, che richiama lo stile di Damien Hirst, nell’opera di Angelo Filomeno, e, dall’altra, la denuncia sociale legata al dramma dell’immigrazione e unita alla ricerca storico-antropologica nel percorso creativo di Helidon Gjergji. Sono loro i due protagonisti delle personali in corso alla Fondazione Museo Pino Pascali: Angelo Filomeno omaggio a Pino Pascali “africano, a cura di Antonio Frugis e Screenings, a cura di Santa Nastro, con la direzione artistica di Rosalba Branà.

RICAMI MAGICI
La soavità del ricamo, nella tessitura di fili di cotone, seta, shantung e oro, a volte con l’aggiunta di diamantini Swarovski, contraddistingue la tecnica che Angelo Filomeno (Ostuni, 1963; vive a New York) apprese da bambino dalla madre sarta. I ricami, applicati su tele grezze di juta, contrastano con la scelta dei soggetti rappresentati sia nei quadri sia nelle sculture: teschi in stile tribale che raffigurano sciamani e maschere africane. Tra le opere in mostra spiccano, per profondità espressiva, la scultura Come here, you are beautiful, in bronzo e quarzo fumé, mentre i quadri di tessuto sono tutti magnetici e mirabili: da Shaman necklace ai “bassorilievi” creati in Tribal waring shot.

Helidon Gjergji, e-mages, Tirana 2014

Helidon Gjergji, e-mages, Tirana 2014

DAI BALCANI A STALIN
L’artista albanese Helidon Gjergji (Tirana, 1970; vive a New York), invece, rappresenta la tragedia dell’immigrazione forzata delle popolazioni balcaniche e dei naufragi in mare nell’installazione site specific Seta di Damasco. Ma l’opera più ficcante rimane l’installazione e-mages: la videoproiezione di immagini raccolte dalla madre di un giovane e spensierato Stalin prima che diventasse uno spietato dittatore, in contrasto con lo specchio rotto ai piedi dei frame proiettati, che rappresenta la purezza infranta e la Storia stessa distrutta dall’azione dell’uomo.

Cecilia Pavone

Polignano a Mare // fino al 2 settembre 2016
Angelo Filomeno – Omaggio a Pino Pascali “africano”
a cura di Antonio Frugis
Helidon Gjergji – Screenings
a cura di Santa Nastro
FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Via Parco del Lauro 119
080 4249534
[email protected]
www.museopinopascali.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/54729/angelo-filomeno-helidon-gjergji/

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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