Elogio della fierezza. Helmut Newton a Venezia

Casa dei Tre Oci, Venezia – fino al 7 agosto 2016. L’istituzione lagunare dedita a promuovere appuntamenti espositivi con la fotografia ha colpito nel segno, riunendo tra le sue sale oltre duecento scatti di un indiscutibile protagonista del Novecento. Riflettori puntati su Helmut Newton e su un universo femminile che afferma se stesso attraverso la lente dell’obiettivo.

UNA MOSTRA SORPRENDENTE
Avvolge e sorprende la densa retrospettiva dedicata dalla casa-dimora giudecchina a un vero e proprio genio della fotografia, capace di rivoluzionare l’arte dello scatto a partire dagli Anni Settanta. Helmut Newton (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004) è ancora in grado di colpire sensi e immaginario, sebbene le istantanee in mostra a Venezia affondino le radici in un Novecento per alcuni versi così distante dal presente.
La scelta compiuta dai curatori Denis Curti e Matthias Harder è coraggiosa ma ben calibrata: disporre sui tre piani dell’edificio le immagini pubblicate da Newton negli unici tra libri che egli decise di supervisionare – White Women, Sleepless Nights e Big Nudes. Gli esiti del progetto, voluto dalla compagna di vita del fotografo, sono detonanti, restituendo in maniera quasi palpabile il mosaico di equilibri che Newton componeva a ogni movimento dell’otturatore.

Helmut Newton, Saddle I, from the series Sleepless Nights, Paris 1976 © Helmut Newton Estate

Helmut Newton, Saddle I, from the series Sleepless Nights, Paris 1976 © Helmut Newton Estate

L’IRONIA È DONNA
Ironia, lucidità e un secco rifiuto delle convenzioni innervano la struttura formale delle sue opere, che si liberano presto dei dettami modaioli per conquistare un’autonomia destinata a fare epoca. Le donne ritratte da Newton – ipnotico catalizzatore dello sguardo – si scrollano di dosso la facile etichetta di “modella” e navigano a vista tra arte, estetica fashion e mondo reale, tenendo ben saldo fra le mani il timone della propria femminilità.
Nonostante le frequenti accuse di maschilismo, Newton ha saputo innescare una dinamica nettamente opposta, immortalando un femminino energico e volitivo, le cui sembianze superano, e scardinano, la rigidità delle pose da fashion photography.

FIEREZZA VS STEREOTIPO
Gli scatti presenti in mostra sfruttano la forza dello stereotipo per acquisire un’autonomia esplosiva, negando il luogo comune. La fierezza femminile descritta da Newton, e sottolineata anche da Curti, trova nell’ironia – spesso dissacrante – e in atmosfere sofisticate – al confine tra l’erotismo e il glamour – gli strumenti per non cadere vittima di cliché ugualmente pericolosi. Frammentando la potenza visiva e tematica dell’accessorio di moda – sulla carta, fulcro di uno scatto che debba pubblicizzare una maison o una griffe – Newton riesce nella difficile impresa di trasformare la fisicità della donna-modella nel punto focale dell’intera composizione.
Le vertiginose calzature rosso fuoco che campeggiano sul lembo inferiore di uno scatto in grande formato esposto al piano terra non susciterebbero la stessa attrazione senza il corpo flessuoso e morbido della modella che le indossa, vero soggetto dell’opera. Il proverbiale ricorso a manichini, specchi e agli stessi oggetti che popolano un set fotografico dimostra l’attitudine di Newton a mettere in crisi un sistema incentrato sull’apparenza.

Helmut Newton, Self-Portrait with Wife and Models, Vogue Studio, Paris 1981 © Helmut Newton Estate

Helmut Newton, Self-Portrait with Wife and Models, Vogue Studio, Paris 1981 © Helmut Newton Estate

OLTRE LA MODA
Sicuro del proprio gesto, l’artista non è interessato a “dare l’impressione di”, ma a imprimere sulla pellicola un universo in cui la realtà filtra, potente, attraverso le maglie della moda. La fierezza, a tratti irriverente, che si propaga dalle immagini di Newton fa la spola tra il soggetto fotografato e il fotografo, le cui identità tendono spesso a mescolarsi, dando vita a intriganti giochi di ruolo. Proprio come accade nel celebre Self-portrait with wife and models, dove Newton si improvvisa modello – indossando l’impermeabile oggetto della campagna pubblicitaria – senza però abbassare il mirino, anzi, puntandolo dritto verso un rispecchiamento identitario poco idoneo al patinato scatto di moda, ma del tutto coerente con la galleria di immagini messe a punto da Newton in quegli stessi anni, incurante dei rifiuti delle maison.
Strizzando l’occhio alla Maja desnuda e alla Maja vestita di Goya, indugiando sui residui delle ombre notturne nella serie Sleepless Nights e usando le atmosfere traslucide della fashion photography per costruire vere e proprie scene del crimine nella sega dei murder, Newton e le sue donne sfidano il senso del limite, riconoscendo nel suo superamento la via d’accesso alla consapevolezza di sé.

Arianna Testino

Venezia // fino al 7 agosto 2016
Helmut Newton – Fotografie
a cura di Matthias Harder e Denis Curti
CASA DEI TRE OCI
Fondamenta delle Zitelle 43
041 2412332
[email protected]
www.treoci.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/50916/helmut-newton-fotografie/

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Arianna Testino

Arianna Testino

Nata a Genova nel 1983, Arianna Testino si è formata tra Bologna e Venezia, laureandosi al DAMS in Storia dell’arte medievale-moderna e specializzandosi allo IUAV in Progettazione e produzione delle arti visive. Dal 2015 a giugno 2023 ha lavorato nella…

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