Non solo neon. Maurizio Nannucci a Bolzano

Museion, Bolzano – fino al 7 gennaio 2016. L’originale non esiste più. Maurizio Nannucci in mostra attraverso la sua collezione di multipli, edizioni e libri d’artista. E La biografia s’intreccia alla storia. Dalla poesia concreta a Fluxus, dall’arte concettuale alle ibridazioni tra linguaggi.

NO OBJECT IS INNOCENT
Cent’anni di neon. Molti gli artisti che l’hanno scelto come medium nei propri lavori, celebrati quest’anno in tutta Italia, da Maurizio Nannucci (Firenze, 1939) a Philippe Parreno. La mostra di Nannucci a Museion privilegia, invece, parola e oggetti, tracciando un percorso attraverso cento artisti della sua collezione protagonisti delle principali tendenze artistiche dagli Anni Sessanta a oggi.
No object is innocent è la scritta che proietta il visitatore nel cuore di un’esposizione dedicata a multipli, libri e dischi d’artista, documenti, poster. Top hundred è ospitata negli spazi della collezione studio di Museion, da sempre attento al ruolo della parola nell’arte attraverso la presenza dell’archivio di Nuova Scrittura. Multipli, documenti ed ephemera diventano il mezzo attraverso cui si esprime la parola in tutte le sue manifestazioni sonore, visive, testuali. Mentre i neon di Nannucci sono noti per il loro forte impatto ambientale, il dialogo con l’architettura, gli oggetti della collezione di Zona Archives influenzano la sfera dei sensi in modo più subdolo appropriandosi degli stessi mezzi della società di consumo, senza la paura di perdere l’aura di unicità dell’opera d’arte.
L’interesse per questo tipo di produzione fa parte della carriera di Nannucci, tra i fondatori di Zona e Zona Archives, collettivo e spazio non profit attento ai fenomeni dell’intermedia e delle contaminazioni tra linguaggi espressivi diversi che ha edito oltre che raccolto dischi, cassette di poesia sonora e libri d’artista.

Maurizio Nannucci - Top Hundred - veduta della mostra presso Museion, Bolzano 2015

Maurizio Nannucci – Top Hundred – veduta della mostra presso Museion, Bolzano 2015

LE PIETRE MILIARI DI NANNUCCI
Top Hundred celebra non solo l’oggetto in serie che si offre come oggetto culturale in grado di modificare e influenzare il pensiero e la percezione dello spettatore/consumatore, ma anche presentarsi come percorso biografico di formazione e allo stesso tempo riconsiderazione storica delle tendenze artistiche degli ultimi cinquant’anni. Per Nannucci, Marcel Duchamp, Yoko Ono e Guy Debord rappresentano le pietre miliari su cui si sono costruiti la sua arte e il suo pensiero.
La copertina della rivista Vision con Marcel Duchamp nelle vesti del suo alter ego Rrose Sélavy rende omaggio al personaggio che ha reso possibile agli oggetti comuni di entrare nell’arte. Il pensiero di Debord, presente con il film La società dello spettacolo, assieme a quello di Marshall McLuhan, di cui compare il libro The medium is the message, rappresenta il fondamento teorico del percorso artistico dell’artista. Nell’era delle tecnologie della comunicazione, il medium non è mai neutrale. A essere inclusi anche il mondo delle merci, della stampa e della pubblicità.
La mostra è una riflessione su alcune esperienze che hanno visto l’arte non sottrarsi alla mercificazione della vita moderna, tentando però di superare la soglia di passività dello spettatore come in A box of smile di Yoko Ono, che invita il visitatore ad aprire il contenitore e a vedersi specchiato completando così l’opera con il suo sorriso riflesso.

Maurizio Nannucci - Top Hundred - veduta della mostra presso Museion, Bolzano 2015

Maurizio Nannucci – Top Hundred – veduta della mostra presso Museion, Bolzano 2015

ARTE DEMOCRATICA
L’allestimento segue il criterio del contrasto, alternando proiezioni, video e opere site specific, rispondendo così a un’idea di democratizzazione dell’arte e della cultura che si serve dei più disparati mezzi. L’arte contemporanea viene presentata in un mondo di relazioni ed esce totalmente fuori da qualsiasi ambito autoreferenziale.
Alle pareti, poster e manifesti che ricordano eventi significativi dal punto di vista biografico e storico come il Manifesto Situazionista del 1957, Poesia concreta – mostra e audizioni alla Biennale di Venezia del ’69, I shop therefore I am di Barbara Kruger, in cui si riassume la critica al consumismo secondo un’ottica femminista.

Antonella Palladino

Bolzano // fino al 7 gennaio 2016
Maurizio Nannucci – Top Hundred
a cura di Andreas Hapkemeyer
MUSEION
Piazza Siena, 1
0471 312448
[email protected]
www.museion.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47661/maurizio-nannucci-top-hundred/

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Antonella Palladino

Antonella Palladino

Ha studiato Storia dell’arte presso le Università di Napoli e Colonia, laureandosi in Conservazione dei Beni Culturali con una tesi dal titolo “Identità e alterità dalla Body Art al Post-Human”. Ha proseguito la propria formazione alla Fondazione Morra e poi…

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