Giovane, non dimenticare. Una mostra a casa della nonna

Condominio Tre Giardini, Monza – fino al 30 novembre 2015. Non dimenticare le tue origini, non dimenticare di vivere, di custodire, di guardare dentro la natura delle cose e delle emozioni. Nelle stanze di un appartamento in cui è vissuta fino a poco tempo fa una nonna, sei artisti si confrontano su temi esistenziali, dando vita a un delicato e profondo confronto generazionale con i propri progenitori.

UN’AMOREVOLE SUPPLICA
Dal romanzo di formazione a storie di vita vissuta: una frase presa a prestito da I Fratelli Karamazov diventa qui un monito e un consiglio, di quelli saggi e caldi che solo i nonni possono trasmettere ai propri nipoti, quasi un’amorevole supplica: “Giovane, non dimenticare”.
Attorno a queste parole si sviluppa un dialogo intergenerazionale tra sei artisti e i loro avi, nell’intimità di una casa che è appartenuta sì a una nonna ma che, in questa occasione, sembra fare da cornice a una dimensione affettiva universalmente condivisa, a cui ognuno può ricondurre ricordi personali, forse perché, in fondo, tutti i nonni hanno qualcosa che li accomuna nell’immaginario di una generazione che a loro deve molto e, in qualche caso, più a loro che agli stessi genitori.

LA PELLE COME UN QUADRO ASTRATTO
Gli artisti invitati dalla curatrice Marta Cereda affrontano il tema da angolazioni diverse: l’unicità del rapporto con il proprio progenitore è qui espressa attraverso sei differenti ricerche che si declinano in altrettante rese visive.
Mentre Andrea Botto ripercorre a ritroso in un album composto di fotografie originali e immagini scaricate da Internet la strada verso casa compiuta a piedi nel 1945 dal nonno, Maja Štefin custodisce nello scrigno di un’incomunicabilità linguistica le confidenze raccontate dalla nonna slovena in un video.
Carlo Di Pasquale con la fotografia (mezzo utilizzato anche dal nonno) indaga in modo così ravvicinato i dettagli della pelle raggrinzita e vissuta del progenitore da farli sembrare quasi astratti; Marco De Sanctis, invece, si mette letteralmente nei panni dell’avo creando un mashup di sovrapposizioni temporali e figurative che si incontrano su una traiettoria comune tracciata a matita.

Giovane, non dimenticare – veduta della mostra presso il Condominio Tre Giardini, Monza 2015 – photo © adicorbetta

Giovane, non dimenticare – veduta della mostra presso il Condominio Tre Giardini, Monza 2015 – photo © adicorbetta

PERDITE CONDIVISE
Giulia Pellegrini inserisce una fotografia della nonna all’interno di un erbario, in cui le piccole piante sono immortalate nel loro momento di fulgida e pittorica vitalità prima della morte, mentre in un’altra stanza affronta il tema della radice-rizoma sia attraverso il gesto del ricamo, ripetuto come un mantra, sia attraverso il duro tema della malattia e dei mutamenti fisici del corpo femminile colpito in vecchiaia dal cancro alla mammella.
Alessandro Sambini, con l’accuratezza del fotografo, immortala con il banco ottico la nonna mentre pranza e, con la precisione tecnica del videomaker, ricrea attraverso immagini esterne l’hic et nunc di un suo personalissimo stato d’animo, ovvero il momento in cui ha preso coscienza della perdita della nonna, rielaborandone il lutto: il mondo esterno diventa così testimone visivo di un intimo ricordo e l’immagine ne conserva il riverbero.

Serena Vanzaghi

Monza // fino al 30 novembre 2015
Giovane, non dimenticare
a cura di Marta Cereda
CONDOMINIO TRE GIARDINI
Via Dante 7 – cit. Tarabella Cereda
340 2375861
[email protected]
www.adicorbetta.org

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/49494/giovane-non-dimenticare/

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Serena Vanzaghi

Serena Vanzaghi

Serena Vanzaghi (Milano, 1984) è laureata in Storia dell'arte con una specializzazione incentrata sulla promozione e l'organizzazione per l'arte contemporanea. Dal 2011 si occupa di comunicazione e progettazione in ambito culturale ed editoriale.

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