I collezionisti, che curatori!

Videoinsight, Torino - fino al 9 dicembre 2013. Una mostra che racconta sei collezioni private internazionali. O un artista visto attraverso gli occhi di sette persone che hanno creduto nel suo lavoro. Parliamo di Jhafis Quintero, a cura di Rebecca Russo.

I collezionisti si mettono in gioco. A Torino al Centro Videoinsight, dove per la prima volta chi compra arte si riunisce per costruire la personale di un artista. Il fortunato, nel solo show curato da Rebecca Luciana Russo (collezionista anche lei e psicoterapeuta), è Jhafis Quintero (1973), videoartista panamense residente in Olanda. I sei video works on stage provengono da sei collezioni private internazionali: Ronald Asmar e Romain Jordan (Svizzera), Christian Berthier (Francia), Verena Butt d’Espous (Inghilterra), Manuel de Santaren (USA) e Agah Ugur (Turchia). In Sweet powder (2011), Quintero, che abbiamo visto alla Biennale di Venezia tra i protagonisti del padiglione Latino Americano e che ha imboccato la strada dell’arte mentre era in carcere, visualizza le relazioni di potere e i blocchi sociali, mentre in Knock out (2012) emerge la lotta, senza tregua, ma ad armi pari con il proprio doppio. Lo stesso tema, insieme a quello della condivisione, sembra riproporsi in We only exist, when we communicate, tra le altre opere in mostra.

Santa Nastro

Torino // fino al 9 dicembre 2013
Jhafis Quintero – Six videoworks from six international private collections
CENTRO VIDEOINSIGHT
Via Bonsignore 7
www.videoinsight.it

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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