Fare pittura oggi. L’indagine di Versus XIX

Torino, Velan - fino al 31 ottobre. Una riflessione sulle opportunità di rileggere la pittura al giorno d’oggi. È questo il pensiero alla base della 19esima edizione di “Versus”, appuntamento ormai classico nella programmazione del Velan Art Center di Torino.

Gli autori invitati a problematizzare il “mezzo espressivo dall’ingombrante eredità storica”, come scrive nel comunicato stampa la curatrice Francesca Referza, sono Paolo Angelini, Sara Enrico, Helena Hladilová, Alessandro Roma e Namsal Siedlecki.
In un quadro di grandi dimensioni, Paola Angelini unisce animale e vegetale accostando colori freddi ad altri acidi e tonanti. La potenza dell’immagine e l’uso del colore rafforzano la presenza di ombre profonde e la corposità del segno. Interessanti traduzioni della materia pittorica su media differenti, da parte di Sara Enrico, rendono visibili dinamiche di variazioni cromatiche e la registrazione di processi di mutazione formale ricerca tesa a forzare la specificità proprie del materiale.
Helena Hladilová presenta due quadri con il telaio spezzato. Questa spaccatura determina la forma del dipinto, dandone una funzione installativa nello spazio espositivo. L’intervento da pittorico diventa quasi scultoreo, evidenziando una parte viva dell’opera, quella dove l’artista ha depositato il colore, e il suo negativo, con tracce di pittura che indicano l’interruzione ironica di un flusso. La relazione tra pittura e scultura è indagata anche da Alessandro Roma, che mette in dialogo un bozzetto fatto con collage su carta e una scultura esposta specularmente, parte di un micro archivio botanico di sculture in terracotta dipinta, ciascuna delle quali è accompagnata da un bozzetto 40 x 30 cm. Texture differenti vengono unite in un linguaggio caratterizzato da mash up di varie pitture, che trasformano elementi tratti da paesaggi esterni in una esperienza visiva rievocativa.

Versus XIX - Velan Art Centre, Torino 2013

Versus XIX – Velan Art Centre, Torino 2013

Namsal Siedlecki spruzza su tela dell’ossido ricavato dal rame contenuto all’interno di vecchi televisori a tubo catodico, sottoponendolo a reazione esotermica. Piuttosto che orientarsi all’estetica, l’intervento rilegge origine e tempo dei materiali, se ne prende cura, aprendo a una funzione protettiva della tela e ristabilendone un equilibrio che limita l’erosione (concettuale?) e valorizza il recupero di uno scarto come ricca sorgente.
Il percorso restituisce una visione plurale dell’oggetto indagato, dove la pittura viene usata nel senso più tradizionale del termine, ma anche come un materiale duttile che segna uno slancio verso la fisicità e una tendenza all’utilizzo scultoreo della stessa, declinato in varie soluzioni.

Giangavino Pazzola

Torino // fino al 31 ottobre 2013
Versus XIX
a cura di Francesca Referza
artisti: Paolo Angelini, Sara Enrico, Helena Hladilová, Alessandro Roma e Namsal Siedlecki
VELAN
Via Saluzzo 64
011 280406
[email protected]
www.velancenter.com

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Giangavino Pazzola

Giangavino Pazzola

Laureato in Lettere e Comunicazione all'Università di Sassari. Attualmente vivo a Torino, dove studio Comunicazione Pubblica e Politica. Curatore indipendente e blogger, nel 2011 ho vinto il Premio MANizos, per giovani curatori d'arte in Sardegna (Museo MAN/AMACI). Dal 2009 collaboro…

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