Tutto Piacentino a Ginevra. Grazie ad Andrea Bellini

Fino al 18 agosto, il CAC di Ginevra ospita la prima personale - anzi, retrospettiva - di Gianni Piacentino all’estero. A curarla è l’ex condirettore del Castello di Rivoli, Andrea Bellini. Mostra da non perdere, a due passi pure da Torino.

Quando le situazioni si fanno particolarmente confuse, conviene tornare ai fatti, meri e bruti. Durante la condirezione del Castello di Rivoli, Andrea Bellini ha proposto al pubblico, sostanzialmente a costo zero per il museo, importanti mostre personali di artisti come Luigi Ontani, Luigi Ghirri e Piero Gilardi, solo per citare gli italiani. Il tutto in un clima che definire ostico nei suoi confronti è il più trito eufemismo. A qualche mese di distanza, ci si ritrova con una programmazione indefinita – e non certo per demerito di Beatrice Merz -, un bando per il nuovo direttore andato inspiegabilmente a vuoto (nessun candidato all’altezza? Mah…) e un futuro talmente incerto che la parola ‘superfondazione’ pare destinata a finire nei neologismi della peggior politica (culturale) italiana.
Nel frattempo, Andrea Bellini ha accettato – come dargli torto? – la proposta di direzione in un museo (il CAC) in una città (Ginevra) in un Paese (la Svizzera) dove si chiede conto della scientificità dei propri progetti, e non delle tessere di partito nel portafoglio.
E così, dopo un primo group show sui giovani artisti del territorio, ora al CAC si può vedere una straordinaria retrospettiva di Gianni Piacentino (Coazze, 1945; vive a Torino). Giusto per smentire la vulgata degli artisti nostrani non esposti all’estero. Giusto per smentire la vulgata degli artisti nostrani non esposti all’estero dai curatori italiani emigrati, loro malgrado. E l’operazione è confezionata con tutti i migliori crismi: coinvolgimento pianificato dei collezionisti locali, partnership con uno dei migliori alberghi della città per gli ospiti stranieri, cena d’inaugurazione con un progetto confezionato insieme a uno degli chef emergenti della città, e così via. Insomma, idee e stimoli che qui da noi vengono considerati solitamente vezzi o stranezze di qualche romano capitato in territorio savoiardo, e quindi da ostracizzare per principio.

Gianni Piacentino – A retrospective

Gianni Piacentino – A retrospective

L’omaggio a Piacentino è di quelli da manuale: per chi non conosce l’artista, un viatico perfetto per avvicinarsi alla sua opera; per chi lo conosce in maniera sommaria, un’occasione per seguirne gli sviluppi del percorso nelle sue fasi principali (dal 1965 a oggi) e attraverso i lavori più significativi; per chi infine lo conosce approfonditamente, un momento per riapprezzarne i capolavori in un allestimento arioso e ben calibrato, con un supporto editoriale che è già una pierre de touche. E pensare che Piacentino ha il suo studio a una decina abbondante di chilometri dal Castello di Rivoli.


Marco Enrico Giacomelli

Ginevra // fino al 18 agosto 2013
Gianni Piacentino – A retrospective
a cura di Andrea Bellini
CAC
Rue des Vieux-Grenadiers 10
0041 223291842
[email protected]
www.centre.ch‎

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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