New York, l’impero dell’arte

Più che tracciare un quadro delle prospettive future, la mostra “Empire State”, allestita al piano terra del Palazzo delle Esposizioni, descrive una situazione da tempo assodata: New York è il centro dell’arte contemporanea e gli Stati Uniti sono al comando di un impero non solo economico, ma anche culturale. C’è tempo fino al 21 luglio per verificare l’assunto.

Se lo scopo perseguito dai due curator-star Alex Gartenfeld e Norman Rosenthal era rappresentare la Grande Mela come la nuova Roma, mecca settecentesca degli artisti del Grand Tour, sarebbe stato il caso di eliminare i nomi ormai “storicizzati” come Dan Graham e Jeff Koons dalla lista dei 25 prescelti e concentrarsi sul reale fermento che spinge tantissimi giovani artisti da tutto il mondo a scegliere New York come meta di arricchimento personale e professionale.
Il titolo dato alla collettiva, Empire State, si riferisce tanto alla canzone dedicata alla città da Jay-Z e Alicia Keys quanto alla capacità degli artisti di re-immaginare e reinterpretare la vita urbana. Tema esplorato in maniera davvero convincente solo da alcuni di loro: Keith Edmier reinventa la forma architettonica del ciborio in un omaggio site specific al Palaexpo e alle città di Roma e New York; La Toya Ruby Frazier usa semplicemente il medium fotografico, rendendo evidente che la visione più diretta è a volte anche la più ricca di senso; Moyra Davey inserisce l’elemento urbano – tramite un palazzo filmato all’alba – in un progetto organico di narrazione della sua vita intrecciata a quella della scrittrice Mary Shelley.

 Jeff Koons, Metallic Venus, 2010-2012 - The Collection of the artist - photo © Alfredo Cacciani

Jeff Koons, Metallic Venus, 2010-2012 – The Collection of the artist – photo © Alfredo Cacciani

Dalla mostra emerge una genealogia di artisti. Dovendo confrontarsi con un mondo dell’arte, che assume sempre più una dimensione imprenditoriale e si espande a livello globale, gli artisti stanno attivando una serie di reti in perenne movimento: relazioni, collaborazioni e scambi che vanno al di là delle barriere imposte dalla generazione, dal genere, dall’ottica o dalla tecnica individuale. Così, R. H. Quaytman propone una nuova selezione dei suoi ritratti di artisti newyorchesi, espressione visiva dell’atto del lavorare in rete e dell’invisibile disegno tracciato dal potere e dallo scambio. La mostra presenta inoltre – per la prima volta in un contesto internazionale – l’opera di Tabor Robak, la cui arte circola principalmente in Rete, e che qui propone un lavoro dedicato al cibo, reperibile a New York a qualsiasi ora e di qualunque tipo e nazionalità.
Inoltre, l’arte contemporanea rinnova anche la sua funzione di strumento di riflessione sulla pervasività dei media nelle città moderne, rendendo New York metonimia della situazione mondiale.

Chiara Ciolfi

Roma // fino al 21 luglio 2013
Empire State. Arte a New York oggi.
a cura di Alex Gartenfeld e Norman Rosenthal
Catalogo Skira
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Via Nazionale 194
06 489411
www.palazzoesposizioni.it

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Chiara Ciolfi

Chiara Ciolfi

Chiara Ciolfi (Roma, 1987) è laureanda in Storia dell’Arte presso l’Università di Roma La Sapienza. Si interessa di arte contemporanea in tutte le sue forme, con un accento particolare sull’editoria e le riviste di settore. Ha collaborato con Exibart dal…

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