Il gigante nero di Xavier Bueno

Dall’estrazione alla raffinazione. L’intero processo produttivo del petrolio in una tela di venti metri quadrati. Nei suggestivi spazi della Centrale Montemartini di Roma, l’opera monumentale di Xavier Bueno. Fino al 29 settembre.

Un portico, un chiostro, un colonnato. Archeologia classica danza in girotondo. Nel cuore, scene di caccia narrate da un mosaico del IV secolo. Oltre, si erge l’archeologia industriale, padrona di casa dell’ex centrale elettrica Montemartini. Mostruose caldaie di ferro e acciaio consacrano il nome della sala, e fanno da cornice alla mastodontica opera dell’artista spagnolo Xavier Bueno (Vera de Bidasoa, 1915 – Fiesole, 1979). Un dipinto che vive della stessa contaminazione del luogo: arte industriale, ombrosa e metallica, narrata attraverso figurazioni classiche. “Un’opera rinascimentale”, si legge all’interno del notevole e originale catalogo redatto da Tommaso Strinati, curatore della mostra. Quale sia la motivazione che spinse Bueno a realizzare un quadro di sette metri per tre, non è chiaro. Le dimensioni imponenti suggeriscono immediatamente la strada della committenza. Ma da parte di chi? Un pool di studiosi ha lavorato circa un anno, consultando diversi archivi, in primis quello dell’Eni, per recuperare la storia di quest’opera. Nessun riscontro certo, neppure sulla data di realizzazione, collocata a metà degli anni Cinquanta. L’unica risposta giunge dal figlio del pittore, Raffaele. Presente presso la centrale Montemartini per omaggiare l’opera del padre, attualmente di proprietà della Energy Trading International Spa, narra che da bambino Xavier lo condusse in un capannone nel quale stava realizzando un dipinto di dimensioni considerevoli su commissione di una delle “sette sorelle”: la Royal Ducht Shell. Il ricordo di Raffaele Bueno esclude la pista Enrico Mattei e attribuisce un valore puramente celebrativo sulla scoperta ed estrazione del greggio.

Xavier Bueno, Petrolio

Xavier Bueno, Petrolio

Eppure a guardarlo bene, il dipinto non appare meramente celebrativo. Restituisce un’atmosfera cupa, è rigido e severo nei tratti. Nasconde, chissà, un teschio, o qualcosa di simile, in una delle scene centrali della narrazione: l’estrazione. Xavier Bueno ha voluto forse celare dietro un inno alla produzione petrolifera un suo sentore, un monito di morte, ad iniziare dall’omicidio di Enrico Mattei, padre del petrolio italiano, fino ad arrivare alle guerre del golfo. Un infinito girone di conflitti che potrà trovare la sua fine solo con l’esaurimento dell’oro nero.

Ilaria Parisella

Roma // fino al 29 settembre 2013
Xavier Bueno – Petrolio

a cura di Tommaso Strinati
CENTRALE MONTEMARTINI
Via Ostiense 106
06 0608
[email protected]
www.centralemontemartini.org

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