Ciò che resta fuori dal discorso. In riviera

All’insegna del “frammento” barthesiano, due pittori riflettono sul senso del narrare (ancora) storie. Un’indagine teorica sul medium artistico, che è anche ricognizione critica sulle mitologie dell’oggi. A Pietrasanta, fino al 10 agosto, Gillespie e Lauretta.

Disegni, dipinti e collage s’intrecciano in un multiforme confronto, per dimostrare come la scelta della figuratività non implichi distacco dall’impegno concettuale, specie quando la narrazione si costruisce nel rapporto attivo con il fruitore. E di “opera aperta”, del “frammento di un discorso” si dovrà parlare.
I collage e i puzzle di Thomas Gillespie (Canterbury, 1986; vive a Londra e Levadia), ironici al limite della satira più pruriginosa, accostano greggi di pecore a gruppi familiari, spezzati da inserzioni di materiali vari (monete, chewing-gum, noccioline) o ritagli di giornale a soggetto spesso osceno. La de-composizione del discorso culmina nella serie How, What, Why, Who, dove le singole caselle, tutte in formato 25×25, sono liberamente rimescolate, ruotate e ricomposte.
La confusione che ne risulta implica un affondo critico nella società dei consumi: e gli inserti trash o pornografici, piuttosto che denunciare una deriva della morale, agiscono da leve per scardinarne la retorica. Nei dipinti di paesaggi urbani, il simbolo ricorrente della macchina (posteggiata o ammassata in discariche) conferma le ragioni critiche, divenendo anche chiave di volta per un dissacrante monumento alla contemporaneità.

Francesco Lauretta Dentro di te matura un nuovo romanzo 2012 olio su tela 161x121 cm Ciò che resta fuori dal discorso. In riviera

Francesco Lauretta – Dentro di te matura un nuovo romanzo – 2012

Il discorso di Francesco Lauretta (Ispica, 1964; vive a Firenze) parte invece da una concezione più intrinsecamente “narrativa” dell’esercizio pittorico. I suoi quadri si pongono allo spettatore come frammenti di tanti discorsi interrotti, ma si connettono tra loro in un sistema di relazioni fragile e complesso: e le molte linee degli sguardi puntati fuori dai dipinti suggeriscono la ricostruzione di un intreccio sotteso. Le figure umane si pongono in condizione d’attesa, e gli stessi paesaggi, sospesi nella pausa dell’azione, alludono a un discorso ancora non espresso.
È qui che meglio si percepisce il senso dello “stare fuori”, che giunge a indicare un trovarsi fuori dalla narrazione stessa. Il percorso di Lauretta si spinge poi verso un graduale esaurimento della figuratività, dove è la decifrazione a comporre il soggetto.
Una nota a parte merita il lavoro del curatore, Lorenzo Bruni. La frammentarietà dell’insieme è certo un effetto voluto, ma protegge anche il suo intervento dallo scavo critico. Il raffinato allestimento, esteticamente ineccepibile, si sovrappone a due ricerche procedute in parallelo, celando le tracce di un dialogo forse mancato, e rischiando troppo da vicino la trappola dell’artificiosità.

Simone Rebora

Pietrasanta // fino al 10 agosto 2012
Thomas Gillespie / Francesco Lauretta – stare fuori / frammento di un discorso amoroso
a cura di Lorenzo Bruni
Catalogo Poggiali e Forconi
EX MARMI
Via Nazario Sauro 52
333 8073318
[email protected]
www.poggialieforconi.it

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Simone Rebora

Simone Rebora

Laureatosi in Ingegneria Elettronica dopo una gioventù di stenti, Simone capisce che non è questa la sua strada: lascia Torino e si dedica con passione allo studio della letteratura. Novello bohémien, s’iscrive così alla Facoltà di Lettere a Firenze, si…

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