Luce, atto terzo

Tutto muta. Se nel 2007 la luce di Ann Veronica Janssens sonda la metafisica dell’(in)esistente, e nel 2010 indaga la fisica della materia, nel 2012 i suoi raggi scrivono la poesia dell’(in)sostenibile pesantezza dell’essere. Da Artiaco a Napoli, fino al 12 maggio.

1951-52, Lucio Fontana, Concetto Spaziale, olio e lustrini su tela: la luce riflessa fa levitare ed espande la spazialità, già liberata dal 2d nell’urlare del vuoto attraverso gli squarci della tela. 2012, Ann Veronica Janssens (Folkestone, 1956), Kinshasa, blocchi di cemento e glitter: pur nella rinfrescata terminologia dell’impalpabile polvere riflettente, analogo è il cuore della ricerca: rendere lieve, ed evanescente, ciò che è intrinsecamente terragno e viscerale, ancoramento e radicamento.

Smaterializzare ciò che esiste definitamente, materializzare dal nulla ciò che definito ed esistente non è: peso, forma, colore, spazio, disegno, ogni qualità genetica della materia perde e sconfessa la propria identità, per ricercarsi e ritrovarsi altra. Se l’essere è invariato, e a mutare è solo la nostra percezione di esso, è nel lirico metalinguismo lo spazio espanso della libertà e della sperimentazione.

Diana  Gianquitto

Napoli // fino al 12 maggio 2012
Ann Veronica Janssens
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Piazza dei Martiri 58
081 4976072
[email protected]
www.alfonsoartiaco.com

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Diana Gianquitto

Diana Gianquitto

Sono un critico, curatore e docente d’arte contemporanea, ma prima di tutto sono un “addetto ai lavori” desideroso di trasmettere, a chi dentro questi “lavori” non è, la mia grande passione e gioia per tutto ciò che è creatività contemporanea.…

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