Rovine brechtiane. Da Torino a Berlino

In onore di Bertolt Brecht, Eva Frappicini e Franziska Hauser si scambiano di luogo e indossano i panni del rivoluzionario Johann Fatzer, raccontando i luoghi desolati e inumani di Berlino e Torino. Al Goethe Institut fino al 4 aprile.

Il Goethe Institut di Torino, in occasione del Brecht Camp 2 – sette giorni di manifestazioni artistiche e culturali dedicate al grande drammaturgo tedesco – ha raccolto in una doppia personale gli interventi fotografici incrociati di Eva Frapiccini (Recanati, 1978), torinese d’adozione, che ha documentato la presenza di una donna dal viso avvolto in un’ingombrante maschera antigas tra le rovine e i palazzi ultramoderni di Berlino, e di Franziska Hauser (Berlino, 1975), la quale ha invece cercato le stesse rovine nel capoluogo piemontese, decostruendone l’immagine attraverso sovrapposizioni e ribaltamenti e, al contrario dell’italiana, svuotandole della presenza umana.
Filo conduttore dei due interventi è il rivoluzionario brechtiano Johann Fatzer, vagabondo tanto idealista quanto egoista, che, in costante lotta contro l’inumanità imperante, rovinosamente ne viene fagocitato.

Andrea Rodi

Torino // fino al 4 aprile 2012
Eva Frapiccini e Franziska Hauser – Essere deboli è umano e perciò deve cessare
GOETHE INSTITUT TURIN
Piazza San Carlo 206
011 543830
[email protected]
www.goethe.de/ins/it/tur/itindex.htm

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Andrea Rodi

Andrea Rodi

Andrea Rodi nasce a Chieri (TO), nel 1980. Prima di laurearsi in Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino, con una tesi sulle influenze filosofiche nell’opera dello scrittore americano Paul Auster, ha vissuto per lunghi periodi negli Stati Uniti, a…

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