Calabria dal cuore elettronico

Riecco la Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro. Con Alex Pinna ancora in corso, è già tempo di una nuova mostra. Questa volta di videoarte italiana, negli spazi del San Giovanni. Ne approfittiamo per fare il punto su questa nuova istituzione calabrese, attiva da un anno e ancora senza fissa dimora. In attesa di un nutrito reportage da Catanzaro sul prossimo numero di Artribune Magazine.

Forse una buona chiave di lettura per capire l’essenza della mostra Corpo elettronico. Video arte italiana fra materia, segno e sogno, che s’inaugura sabato 11 febbraio presso il Complesso di San Giovanni a Catanzaro per volere della Fondazione Rocco Guglielmo, ce la può fornire Steina Vasulka. Parlando una volta delle caratteristiche del medium elettronico, l’artista islandese che, in coppia con il marito, il cecoslovacco Woody Vasulka, ha ideato tra il 1972 e il 1976 la tecnica del morphing (quella utilizzata poi nel cinema degli Anni ‘90 e soprattutto nei videoclip musicali, come quello degli Aerosmith per il singolo Pink del 1997, e ancora prima da Michael Jackson in Black or White, 1991) ha affermato che “non si tratta di un nuovo congegno adatto a pratiche tradizionali. Questa è la differenza tra l’arte che coinvolge i media e l’arte che si basa sui media”. Ovvero, rincara la dose il co-curatore della mostra Andrea La Porta, “gli artisti scoprono che il medium elettronico – stiamo parlando del software elettronico, non dell’hardware – non è solo un altro elemento possibile, ma l’altro elemento”.
Pertanto a Catanzaro si vedrà arte video italiana, prodotta per lo più negli ultimi dieci anni, articolata in sedici stazioni multimediali, tante quante il numero degli artisti, opportunamente selezionati tra esponenti storici della sperimentazione (Studio Azzurro, Gianni Toti) e quelli più giovani votati al video quale medium espressivo (Alessandro Amaducci, Masbedo, Antonello Matarazzo) che immergerà lo spettatore in un flusso continuo di proiezioni monocanale o visioni su monitor, qualche volta con la moltiplicazione dei canali video, altre volte con elementi scultorei e/o installativi. Perché, come ribadisce La Porta, “questa è per l’80% una mostra di videoinstallazioni. È questa la sua peculiarità mediale e la sua estrema contemporaneità”.

Fondazione Rocco Guglielmo Antonello Matarazzo La Posa 2011veduta installazione Calabria dal cuore elettronico

Fondazione Rocco Guglielmo - Antonello Matarazzo - La Posa

Un altro dato interessante riguarda la fruizione da parte del pubblico, che sarà sollecitata da un sito web, dove poter trovare contenuti extra, come le videopresentazioni,  a cura degli artisti stessi, delle opere esposte, indirizzi di archivi e di distributori non commerciali di videoarte e di media interattivi, e sarà accessibile dalle postazioni multimediali in loco, da smartphone o tablet (mediante l’utilizzo gratuito di QR Codes stampati sulle schede segnaletiche degli artisti e delle opere).
Una rassegna così sperimentale, decisa a valorizzare il linguaggio artistico a prescindere dal tema, come spiega l’altro curatore, Gianluca Marziani, “assieme ad Andrea La Porta abbiamo deciso di non dare vincoli tematici agli artisti, evitando qualsiasi forzatura d’indirizzo nel percorso ideativo”, non poteva che provenire dalla Fondazione Guglielmo. Che, priva di una sede fissa e animata dallo spirito pionieristico del suo fondatore, il notaio e collezionista d’arte Rocco Guglielmo, ha già all’attivo, nonostante la sua recente costituzione (gennaio 2011), una collettiva di quindici giovani artisti italiani, ma riconosciuti internazionalmente (La Costante Cosmologica) e una monografica dedicata ad Alessandro Russo, primo artista calabrese nella sezione dedicata alle indagini sul territorio, nei soli spazi del San Giovanni.

Fondazione Rocco Guglielmo Giuseppe Colonese Riflessioni Calabria dal cuore elettronico

Fondazione Rocco Guglielmo - Giuseppe Colonese - Riflessioni

Mentre presso la Casa Della Memoria, già Fondazione Mimmo Rotella, è ancora in corso la mostra dedicata ad Alex Pinna, dopo aver ospitato lo scultore Gehard Demetz. Non manca anche una produzione fuori regione, un progetto di Latifa Echakhch in quel Palazzo Collicola di Spoleto che condivide con la Fondazione Guglielmo Gianluca Marziani, direttore artistico di entrambe.
Dunque, stiamo parlando di un’istituzione esclusivamente privata, con una programmazione attenta alla tradizione locale e nello stesso tempo tendente all’innovazione, che valorizza un monumento nazionale come il Complesso di San Giovanni e stabilisce sinergie con realtà già esistenti, in una città come Catanzaro che solo da qualche anno possiede strutture pubbliche dedicate al contemporaneo e per di più prestigiose come il Marca, il Parco Archeologico di Scolacium con il progetto annuale Intersezioni e la sua estensione nel Parco Internazionale della Scultura, ospitato all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea, per contenere le opere di grandi protagonisti dell’arte contemporanea: Stephen Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Mimmo Paladino, Marc Quinn.

Fondazione Rocco Guglielmo Studio Azzurro Frammenti della Battaglia disegno progettuale 02 ©Studio Azzurro Calabria dal cuore elettronico

Fondazione Rocco Guglielmo - Studio Azzurro- Frammenti della Battaglia

Tutto questo per ribadire ancora una volta la necessità di una mostra come Corpo Elettronico all’interno del contesto appena descritto, che fa dire allo stesso Marziani: “La Fondazione Rocco Guglielmo assolve così al compito morale che la guida, ovvero, implementare sul territorio calabrese molteplici correnti generative, in modo da attivare circuiti individuali e collettivi, strategie di visione e confronto, aperture di campo verso lo scibile più visionario”.

Claudia Giraud

Catanzaro // fino al 25 aprile 2012
inaugurazione: sabato 11 febbraio 2012 ore 18
Corpo elettronico. Video arte italiana fra materia, segno e sogno
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN GIOVANNI
Piazza Giuseppe Garibaldi
0961 745517
[email protected]
www.corpoelettronico.com


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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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